Ingredienti: nudo, arte e un pizzico di eros.

Location: un american bar sexy e contemporaneo, il Grass di Treviso centro.

Drink: una miscela gustosa e stuzzicante… E non potrebbe essere altrimenti.

E’ il “Cocktail Fotografico” di Alex Nero, ossia il maestro bolognese Alessandro Negrini, ancora una volta affiancato, amato e ispirato dalla moglie-modella Claudia Marazzato, veneta doc, conosciuta sulle scene come Agatha De Vil.

12 opere di nudo artistico, 12 scatti d’alta fotografia erotica compongono l’affascinante esposizione con cui dal 6 maggio al 30 giugno 2021 il Grass Bar celebra un ritorno alla vita che la riapertura trevigiana, veneta e italiana di questi giorni sta lasciando finalmente assaporare a tutti noi.

Ed è proprio la vita, nientemeno, il tema portante che sprigiona la mostra fotografica al locale di Via Sant’Agostino.
Lo è in primis nella firma, pregna di quell’amore passionale, coniugale e professionale, con cui Alex Nero e Agatha De Vil griffano ogni loro attività, dalle shooting week meglio organizzate ai set improvvisati in the middle of nowhere.
Lo è poi nel filone di scatti dedicati a Madre Natura: 6 immagini di generosa dimensione, in cui Agatha interpreta con possente candore la donna con la gonna bianca, risucchiando nel suo centro di gravità ottica i colori e i desideri, le ombre e le emozioni. All’interno del cocktail fotografico di Alessandro Negrini, “Madre Natura” è un’autentica degustazione verticale di chiaroscuri e B/N, dove l’unica eccezione che conserva tinte e gradazioni vede Agatha specchiarsi nell’acqua: il simbolo della vita stessa e, ça va sans dire, il solo elemento a cui neppur Madre Natura possa anteporsi.

Ma la vita è anche gioco e divertimento, narrazione e testimonianza. Gli altri sei scatti di Alex Nero, quelli più minuti e variegati, offrono libero sfogo alle magistrali performance di Agatha De Vil. Eterea e bellissima, sensuale e armoniosa, la musa del maestro viene immortalata in alcune fra le sue più disparate sfaccettature. Qui è lo statuario “Orlando a Corte” di Villa Wollemborg, che ammicca suadente agli aficionados di Stanley Kubrick; lì una femmina conturbante che gigioneggia in vasca da bagno, per sedurre anzitutto se stessa. Ora dona il suo nudo integrale ad un arbusto simbiotico nella Laguna del Mort; ora si addobba con collage di giornali che rinviano inquietanti all’odierna dipendenza dalle cronache quotidiane, e al nostro sentirci nudi davanti ai fatti ch’esse raccontano.

Dietro queste opere, soltanto l’invisibile eppur palpabile vibrazione che lega il fotografo alla modella, l’artista alla musa, il marito alla moglie. Una magia che valorizza, pardòn, che dà vita all’ambiente in cui Alex Nero e Agatha De Vil si trovano immersi.
Lei davanti all’obiettivo e lui dietro, certo… Ma infondo è solo una questione di punto di vista.