Anche i cacciatori del Veneto rinunciano al contributo regionale stanziato per il mondo venatorio (300 mila euro) e lo destinano alla sanità veneta per la lotta al Coronavirus. Con una lettera indirizzata al presidente della Regione Luca Zaia, al vicepresidente e assessore al Bilancio Gianluca Forcolin e all’assessore regionale alla caccia Giuseppe Pan, i presidenti delle sette associazioni del mondo venatorio (Giuseppe Ederle di EPS Veneto, Gianpiero Possamai di FIdC Veneto, Sergio Berlato di ACV Confavi, Fabio Frigo di ANLC Veneto, Alberto Mecchia di Enalcaccia, Piergiorgio Fassini di Arcicaccia Veneto, Stefano Tecchio di Italcaccia e Giovanni Persona di ANUU Migratoristi Veneto) comunicano la decisione degli associati di rinunciare al contributo regionale per le attività progettuali e formative e di affidare all’amministrazione regionale i 300 mila euro stanziati per il 2020 perché destini “tali risorse alle attività di cura e contrasto del Covid-19”.
“Nell’attuale fase di gravissima emergenza sanitaria, che vede il pur eccellente sistema sanitario regionale sottoposto ad una pesante prova di tenuta – scrivono le sette associazioni – si pone l’esigenza di valorizzare ogni possibile forma di corresponsabilizzazione presso l’intera collettività regionale, la quale deve saper esprimere, in queste drammatiche circostanze, non solo la massima collaborazione nel contenimento della diffusione dell’epidemia in corso ma anche, ove possibile, concreti atti di sostegno, morale ed economico”.
“Non possiamo che apprezzare e ringraziare il mondo venatorio per il grande gesto di disponibilità, responsabilità e collaborazione”, commentano il vicepresidente Forcolin e l’assessore Pan. “Ancora una volta ‘pezzi’ della società civile danno prova di vero spirito di comunità e di generosa disponibilità, mettendosi a supporto delle azioni istituzionali più urgenti e necessarie”.
Parola di plauso anche dal presidente Zaia, che nel ringraziare tutti i veneti per la gara di donazioni e di solidarietà che ha preso vita in questi giorni anche grazie al conto corrente istituito dalla Regione per l’emergenza Coronavirus, torna a sottolineare lo spirito di ‘civiltà’ di associazioni ed enti che, in tempi straordinari, rinunciano agli ordinari ‘diritti acquisiti’, a beneficio di chi sta rischiando in prima persona per il bene superiore della salute di tutti.