Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera aperta redatta e sottoscritta dai commercianti ed esercenti di Treviso e provincia diretta al sindaco del capoluogo Mario Conte. La missiva riguarda le recenti misure contro la pandemia da Covid-19 che hanno portato oggi alla chiusura di bar, ristoranti ed esercizi non essenziali.

Egregio Sindaco della Città di Treviso,
redigiamo la presente per esprimere la nostra solidarietà come cittadini all’opera difficilissima di gestione dell’emergenza che state svolgendo. Giustamente siamo preoccupati, ma anche fiduciosi della forza che insieme come comunità possiamo avere se agiamo con coscienza e responsabilità. Prendiamo atto delle disposizioni redatte nel DPCM emanato in data 8 Marzo 2020 dettato dall’evoluzione dell’epidemia COVID-19. Ci rendiamo tutti conto della gravità della situazione e siamo pronti a fare i sacrifici necessari, come la chiusura totale delle nostre attività, attuando una quarantena volontaria che salvaguardi la nostra salute oltre a quella pubblica, laddove ci siano garantite delle soluzioni che ci consentano di tamponare le ingenti perdite economiche a cui siamo soggetti. Chiediamo di essere ascoltati quanto prima e di lavorare insieme per trovare la strada giusta da seguire.

I punti da considerarsi con la massima urgenza sono:
1) Sospensione per i prossimi tre mesi e ricalcolo delle tasse di occupazione suolo pubblico (COSAP e TOSAP);
2) Sospensione per i prossimi tre mesi della tassa sullo smaltimento dei rifiuti;
3) Sospensione per i prossimi tre mesi della quota acquedotto e fognature;
4) Sensibilizzare i direttori dei centri commerciali a non applicare sanzioni in caso di riduzione dell’orario di apertura o chiusura completa degli esercizi all’interno dei centri stessi;
5) Sensibilizzare i locatori degli esercizi commerciali a prevedere una sospensione del canone fino alla fine dell’emergenza, prevedendo un rientro dilazionato nelle mensilità successive.

Attuati questi provvedimenti, confidiamo che si faccia nostro portavoce a livello regionale e nazionale, per poter ottenere:
1) Istituzione di un fondo di emergenza per le imprese in difficoltà;
2) Cassa integrazione in deroga per i prossimi tre mesi per i dipendenti del settore (anche per aziende al di sotto di 5 dipendenti): solo così potremmo restare aperti senza agonizzare economicamente;
4) Sospensione degli oneri tributari per i prossimi tre mesi;
5) Moratoria per credito bancario;
6) Sospensione delle bollette fino alla fine dell’ emergenza. Non affrontare questi nodi porterebbe inevitabili effetti negativi anche sul contenimento del contagio e una quasi certa emorragia di imprese che o licenziano in massa o soccombono senza poter più contribuire.

Cogliamo l’occasione per dimostrare a tutti che sappiamo rispettare le regole ed essere responsabili per la comunità. Siamo a disposizione per un dialogo costruttivo e tempestivo.

Esercenti e Commercianti della Provincia di Treviso