Nicolò Casale, difensore del Venezia FC, alla ripresa degli allenamenti ha parlato con i cronisti, innanzitutto per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus. Nicolò, non si sa ancora con certezza se lunedì prossimo si giocherà. Come state vivendo questa situazione, in merito alla salute ovviamente, ma anche in relazione al fatto di giocare negli stadi vuoti?
“Cerchiamo di viverla nel modo più sereno possibile. In questo momento, il fatto di giocare negli stadi vuoti di certo non aiuta. Noi, comunque, ci alleniamo sempre, anche se, ovviamente, stiamo attenti, cerchiamo di uscire il meno possibile, inoltre in spogliatoio chi dovesse avere qualche sintomo di raffreddore o tosse viene lasciato a casa qualche giorno, poi cerchiamo di evitare certi contatti. In ogni caso, stiamo cercando, già oggi, di prepararci per la prossima partita”.
Secondo te, non sarebbe più opportuno fermare il campionato?
”Sì, ne ho parlato anche con i compagni. Però bisognerebbe anche capire che cosa questo potrebbe comportare, perché c’è anche il rischio che, in caso di stop totale, il campionato finisca qui: noi giocatori dobbiamo essere tutelati, inoltre le società medesime, non avendo più pubblico negli stadi, senza più quindi certi introiti, stanno vivendo un momento facile. Ci sono molte cose da chiarire, purtroppo. Si dovranno fare delle scelte che indubbiamente si ripercuoteranno anche su di noi giocatori”.
Parlando invece di calcio giocato: qual è la vostra condizione fisica e mentale?
”Io personalmente sono stato fermo circa quaranta giorni, sono rientrato dopo circa tre-quattro giorni di allenamento e mi sono messo a disposizione del mister, perché ci sono stati parecchi infortuni nel mio ruolo e ho cercato di velocizzare i tempi, allo scopo di aiutare la squadra. In questa settimana abbiamo affrontato tre partite non semplici, in cui abbiamo raccolto gran poco. Sicuramente dobbiamo dare una svolta a questo campionato, perché se ci troviamo in questa posizione di classifica, dopo ventotto partite e siamo in zona playout, evidentemente ce lo meritiamo e non possiamo più dire che possiamo ancora fare bene, ma dobbiamo farci tutti quanti un esame di coscienza e capire che cosa non va, dal momento che mancano dieci gare e può essere già troppo tardi”.
E la partita contro il Crotone come la analizzeresti?
”E’ iniziata male, perché abbiamo subito il loro gioco e in più siamo entrati in campo con un modulo diverso, il che ci ha fatti sentire un po’ spaesati, visto che alla fine abbiamo preso un goal su un lancio lungo sull’inserimento della mezzala, ovvero Benali. Avremmo potuto essere più attenti. Poi, comunque, abbiamo regalato il primo tempo, facendo fatica, arrivando sempre in ritardo su ogni pallone, non riuscendo a far male. Io stesso ho avuto un’occasione, da calcio d’angolo, in cui avrei potuto pareggiare e contribuire a cambiare l’incontro. In questo momento, purtroppo, gli episodi girano così. L’unica nota positiva è che, nel secondo tempo, malgrado il loro gran goal da fuori area, abbiamo reagito, non ci siamo abbattuti. Anzi, invece di subire altre reti abbiamo creato anche occasioni importanti. Ora però, se vogliamo dare una svolta a questo campionato, dobbiamo, nelle prossime partite, dare qualche cosa in più”.
Il Pordenone, vostro prossimo avversario, sembrava in crisi, poi invece, grazie ad una serie di vittorie, si è rimesso in carreggiata.
”La “fortuna” del Pordenone è quella che ha fatto molti risultati utili consecutivi, ad inizio stagione, che ha dato loro la serenità di continuare a giocare con la mente libera. Poi è arrivato, anche per loro, il momento no, perché comunque è sì una buona squadra, ma è pur sempre una neopromossa che, in quanto tale, non poteva a mio avviso andare avanti così alla lunga. Poi, come si può vedere, la classifica è sempre più corta, bastano poche vittorie per risalire la china. Se c’è continuità, in questo campionato si può svoltare la situazione, come ha fatto il Pordenone. La parola chiave, in questo campionato, è proprio la continuità, che a noi, purtroppo, manca”.