“Un intervento sui costi energetici per famiglie e imprese va fatto con urgenza. Se le imprese sono costrette a ricorrere alla cassa integrazione perché non ce la fanno, i lavoratori riceveranno meno del loro stipendio e inevitabilmente perderanno potere d’acquisto. Ciò va evitato a tutti i costi”.

Lo ha detto il Presidente della Regione Veneto, intervenendo stamattina all’Assemblea annuale della CNA Veneto a Campocroce di Mogliano.

“Siamo in una situazione che ha anche del paradossale – ha detto il Governatore – perché da un lato il sistema produttivo veneto ancora regge, le commesse sono aumentate e le proiezioni sul Pil indicano un più 6,6%, ma il costo delle materie prime e le difficoltà di magazzino sono elementi negativi pesantissimi, soprattutto se immaginiamo che la situazione degli stoccaggi di gas possa produrre effetti anche per il 2023 almeno”.

“In due anni – ha sottolineato – ci sono capitati due cigni neri (lo si dice per situazioni assolutamente imprevedibili con effetti catastrofici): prima il Covid, poi la guerra in Ucraina. Il mondo artigiano ha reagito con forza e compostezza in un quadro produttivo veneto che per l’80% è composto da imprese con meno di 15 dipendenti. Ora il sostegno sui costi è urgente, imprescindibile”.

“Questo sistema economico è agli antipodi rispetto a quello fordista – ha aggiunto con una punta d’ottimismo – e potrebbe avere le caratteristiche di flessibilità utili per rispondere meglio alla tempesta. Come Regione non stiamo certo a guardare. Per i prossimi giorni ho convocato un tavolo con tutte le parti sociali e imprenditoriali per affrontare assieme il problema e fare squadra verso le possibili soluzioni e interventi. Non posso non ricordare però che la Regione Veneto è l’unica in Italia a non aver imposto da 11 anni l’addizionale regionale Irpef, lasciando nelle tasche dei cittadini 1 miliardo 170 milioni di euro l‘anno”.