Mister Ivan Javorcic
Mister Ivan Javorcic

Alla vigilia del match contro il Pisa, mister Ivan Javorcic ha incontrato la stampa in videoconferenza. Queste le sue dichiarazioni.
Mister, innanzitutto: che effetto le fanno le critiche e i discorsi di chi già descrive quello del Pisa come scontro-salvezza?
“Fa parte della cultura, anzi della non-cultura nel gioco del calcio. Sono concentrato sul lavoro, sulla squadra e sul suo bene. Cerco di parlare il meno possibile adesso, perché penso che solo con i fatti puoi essere credibile. Sono concentrato sui ragazzi, la mia unica idea è aiutarli a fare il meglio”.
Chi non sarà della partita?
“Joronen, Cuisance e Connolly non ci saranno, deciderò domani su Crnigoj e Haps. Busio si è allenato bene tutta la settimana, è competitivo”.
Non bellissime prospettive, insomma.
“E perché no? Sarà un’opportunità per la squadra. Quando si lavora in difficoltà, può essere un’ottima occasione per apprendere”.
Tutti recuperabili per dopo la sosta?
“Si vedrà”.
Cheryshev piò giocare dal primo minuto?
“Sta meglio, ma non ha le basi necessarie per giocare dal primo minuto. Viene voglia di vedere in campo un giocatore delle sue qualità, ma devo rispettare il percorso degli altri ragazzi”.
Che cosa le dà sicurezza in questa squadra, al momento d’oggi?
“Il percorso, quello che facciamo nel quotidiano, in questo momento non si vede, è un momento di cultura, di educazione; sapevo fin dall’inizio che sarebbe stata una gara complicata, ma credo profondamente in questo progetto e nei ragazzi. In questo momento stiamo gestendo difficoltà di organico, abbiamo qualche infortunio inoltre, frutto di momenti dove i giocatori non riescono a esprimersi al massimo”.
Ha punzecchiato Novakovich?
“No, anzi gli ho fatto i complimenti perché ha costruito tre occasioni. Siamo una delle squadre migliori a costruire, ma una delle peggiori a finalizzare. Ho fiducia in lui e in Pohjanpalo, dobbiamo crescere”.
Domani vedremo in Venezia più vicino al primo o al secondo tempo della scorsa partita?
“Abbiamo lavorato su ambo le situazioni. Più che un discorso tattico, diventa una questione di gestione delle risorse. Ogni settimana la situazione cambia, di solito “peggiora”, quindi si cerca di fare il meglio con le risorse che hai a disposizione, perché la situazione te lo richiede. Dipende dalla disponibilità che hai, in relazione ai giocatori e alla loro condizione. Questo determina anche la tattica”.
Ha parlato con la società, in settimana?
“Ci siamo confrontati in maniera assolutamente normale, come sempre. Stiamo cercando di dare una direzione che non è semplice, ma a me queste difficoltà piacciono, sono nato così e queste le vedo sempre come opportunità di crescita personale, ma consapevole; inoltre, credo in questi ragazzi, che possono uscire anche a distanza. Queste difficoltà ci possono rendere più resilienti, ma ripeto: la credibilità si acquista con i fatti, bisogna parlare il meno possibile”.
Un parere sul Pisa.
“Il calcio è un animale strano, chi lo conosce bene dall’interno sa capire certe situazioni. Il percorso del Pisa può aver subito qualche contraccolpo, psicologicamente non è semplice, come per noi. In questo momento il campionato sta mandando segnali degli stati d’animo dei ragazzi, c’è chi arriva prima nel percorso, chi ci mette più tempo”.