Controlli della polizia alla Croce Rossa di Jesolo

Confcommercio ha inviato una formale diffida a Prefettura di Venezia e Croce Rossa, invitandoli a impedire, per quanto di rispettiva competenza, l’uscita degli stranieri ospitati al centro di via Levantina. La diffida è stata trasmessa per conoscenza anche alla Procura della Repubblica del tribunale di Venezia.

“È ormai conclamata la presenza di un focolaio Covid-19 all’interno del centro della Cri – spiega il delegato comunale, avvocato Alberto Teso – ed ha perfettamente ragione il sindaco Valerio Zoggia a chiedere il commissariamento del centro stesso, attesa l’evidente incapacità dell’attuale dirigenza di governare la situazione di allarme. Il tutto, ovviamente, in attesa di una rapida chiusura del centro medesimo”.

Ma non basta. Secondo l’avvocato Teso è indispensabile impedire ulteriori decisioni scellerate che potrebbero compromettere ulteriormente una stagione turistica in gravissimo affanno.

“Gli italiani sono rimasti chiusi in casa tre mesi, in molti casi senza poter lavorare, per cui non vedo quale esigenza abbiano questi profughi, serviti e riveriti all’interno del centro, di uscire a passeggio o, quand’anche fosse, per lavorare. Dalla Croce Rossa ricevono tutto ciò di cui hanno bisogno, per cui possono benissimo restare dentro finché non verranno trasferiti in un centro che non si trovi in una località turistica. I casi di infezione accertati sono tutt’altro che cessati, per cui nessuno, anche se al momento negativo al tampone, deve poter uscire. La Prefettura ha il compito di garantire l’incolumità delle persone e, vista la solerzia dimostrata nel sanzionare e gravare con inutili adempimenti i commercianti, pretendiamo altrettanta attenzione per questa situazione di vero allarme. Una gestione sbagliata dell’emergenza potrebbe comportare la responsabilità per epidemia colposa, oltre che per omissione ed a uso di atti d’ufficio. Nella diffida abbiamo segnalato tutto questo. Noi non staremo a guardare, potete starne certi”.

Sulla questione Croce Rossa si è mosso anche Amorino De Zotti, presidente dello stabilimento balneare Manzoni. De Zotti ha inviato una lettera, corredata dalle firme di vari cittadini, a ministero dell’Interno, Regione, Prefettura e questura. “La legittima e sacrosanta tutela dei diritti e degli interessi dei richiedenti asilo politico oggi ospitati all’interno della Croce Rossa di Jesolo non può e non deve passare attraverso il sacrificio dei diritti di migliaia di persone che a diverso titolo lavorano all’interno del Comune di Jesolo traendo sostentamento dal turismo, fonte primaria dell’economia di tutto il litorale”, scrive De Zotti, “Albergatori, ristoratori, dipendenti del settore terziario, fornitori e molte altre categorie di lavoratori si aspettano nel prossimo mese di agosto e di settembre di poter svolgere dignitosamente la propria professione lavorativa senza che questo venga impedito dallo stato di tensione dovuto alle ben note vicende che stanno tutt’ora accadendo all’interno della sede della Croce Rossa”.