Qualche giorno fa il Rotary Club Treviso ha consegnato un lotto di mascherine “FFP2” per il Reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, diretto dal Dr. Ennio Nascimben.

A consegnare l’importante presidio il Presidente del Club Avv. Aldo Baruffi e il Dr. Andrea Atzei socio del Club e chirurgo della mano presso la Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier, che ha avviato quello che poi è diventato un “intreccio magico di mani” per soddisfare in pochi giorni la richiesta urgente del Dr. Nascimben.

È stato davvero un gioco di squadra come avviene nei veri Service rotariani: ognuno mette a disposizione la propria competenza, professionalità e rete di relazioni costruita nel tempo.

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Sono necessarie tante mani per raggiungere lo scopo, quello che una mano sola non potrebbe mai ottenere. La mano tesa del Dr. Nascimben ha espresso la necessità di disporre di protezione sanitario praticamente irreperibile in Europa, sostenuta da quella del dott. Francesco Benazzi, Direttore Generale dell’Ulss 2, che ha prontamente agito per agevolare le operazioni. Si sono poi unite le mani di vari soci Rotary che hanno dato il loro singolo contributo operativo per soddisfare questa necessità in tempi rapidissimi. Cruciale la mano del socio Dr. Andrea Atzei (in foto a destra) che da anni è Co-direttore di un corso alla Divisione di Chirurgia della Mano della Duke–NUS Graduate School a Singapore, diretta dal Prof. Andrew Chin. Quando l’epidemia è scoppiata anche in Italia, il Prof Chin e altri chirurghi della mano si sono prodigati nel condividere informazioni scientifiche e le loro esperienze sul Covid-19, dando al socio Dr. Atzei anche la disponibilità di un supporto logistico per la ricerca in Asia, in particolare a Hong Kong, dei rarissimi DPI.

In una nuova “via della seta” questa catena di mani è riuscita a superare un mercato globale totalmente bloccato per ragioni tristemente note, ad arrivare in Asia e trovare un contatto affidabile a cui commissionare la ricerca di materiale certificato per uso sanitario, effettuare l’acquisto e la spedizione sicura di questi presidi. Il tutto in 20 giorni.

Il valore aggiunto è di essere riusciti a stabilire un percorso virtuoso con un contatto sicuro e affidabile da condividere senza rischi, anche per eventuali esigenze che potessero ancora emergere nella imprevedibile lotta al Covid-19.

Va sottolineato che, nella gestione complessiva dell’emergenza Covid-19, la Terapia Intensiva Neurochirurgica dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, oltre al proprio ruolo istituzionale di trattamento dei pazienti neurointensi, svolge un ruolo di supplenza ai reparti di Terapia Intensiva dedicati ai soggetti Covid-positivi, accogliendo i casi più gravi di ambito chirurgico, medico e post-traumatico (casi solo teoricamente indenni dall’infezione, ma che potrebbero presentare ugualmente un elevato rischio di contagio per il personale sanitario che deve perciò ricorrere all’uso di specifici DPI di protezione).

Questa è la ragione per cui il Rotary Club Treviso ha raccolto con entusiasmo la richiesta del Dr. Nascimben, mettendo in opera un Service di grande utilità anche in futuro come canale percorribile.

Il Rotary Club Treviso, assieme alla compagine degli altri Club del Distretto Rotary, è tutt’ora impegnato al fianco dell’Ulss della Marca Trevigiana in altre attività di contrasto all’epidemia Covid-19, in particolare attraverso al donazione di un ecografo polmonare agli Ospedali di Treviso e di Oderzo e di sofisticate piattaforme informatiche di monitoraggio a distanza per pazienti in trattamento domiciliare.

Ma le mani del Rotary Club Treviso sono protese anche verso l’Ecuador, per tramite di un Club Rotary della città di Santiago de Guayaquil, a cui verrà messa a disposizione questa rete di contatti per la fornitura di DPI agli ospedali locali, sopraffatti in modo drammatico dal contagio che ha colpito anche questo Paese.

Connettere idee e persone nel mondo, questa la vocazione e la missione del Rotary: individuare un canale affidabile per l’approvvigionamento di dispositivi di primaria necessità nella lotta alla pandemia e condividerlo da una parte all’altra del mondo, ne costituisce un esempio concreto.