Il consigliere Paolino D’Anna, con la collaborazione del delegato di Burano di progetto Civico, Stefano D’Almo, ha presentato una richiesta finalizzata a migliorare la qualità della vita nell’isola dei merletti. Illustrata da D’Anna in Consiglio Comunale, la proposta intende recuperare alla cittadinanza l’uso di uno spazio verde, una piccola, ma bellissima oasi naturale rimasta finora inutilizzata, racchiusa nel perimetro della scuola Coco e situata su di un’ansa del canale che separa il sestiere di San Martino destro dall’isola di Terranova.
Pur trovandosi nella disponibilità dell’istituto scolastico, questa bomboniera, manutenuta negli anni con cura, è rimasta praticamente inutilizzata, dato che per le attività ludiche, la scuola dispone di un cortile dalla parte opposta dell’edificio scolastico, decisamente più idoneo ad ospitare i giochi dei bambini. Considerando che un’isola i cui abitanti possono disporre di poco più di 8 metri quadri appena di verde ciascuno, contro una media italiana di oltre 30 aprire aree verdi è vitale!
Due gazebi, otto panchine, numerosi alberi, un camminamento in doghe di legno, una pavimentazione circolare anch’essa in legno, ricostruita recentemente ad opera del Comune di Venezia. Queste le dotazioni del giardino, deliziosa macchia verde che, a differenza dell’unico altro verde pubblico panchinato, quello situato vicino all’imbarcadero, offre riparo da pioggia e vento.
“Il giardino non può e non deve restare chiuso – sottolinea Paolino D’Anna -, questo luogo deve diventare un’importante risorsa a beneficio dei residenti, specie gli anziani, i quali potranno sostarvi piacevolmente, invece di essere costretti a passeggiare senza sosta, come fanno attualmente, nella via Galuppi, tra due ali di bar e ristoranti che in passato e auspichiamo in futuro sono affollati da turisti. Dev’essere insomma un tassello in più nella qualità della vita e un altro strumento della lotta all’abbandono che questa Giunta ha già ben praticato in altri aree del comune. Quello dello spopolamento, infatti, è da anni un problema prioritario per Burano, un’isola passata dai quasi 8000 abitanti nella seconda metà del secolo scorso, ai meno di 2400 residenti attuali”.
“Chiediamo che il giardino venga restituito quanto prima alla comunità isolana – aggiunge Stefano D’Almo – eventualmente definendo, d’accordo con le autorità scolastiche, un regolamento per la sua gestione, così come gli orari di apertura/chiusura. Potrebbe essere riservato alla scuola in occasioni particolari, da concordare preventivamente, ma deve essere aperto e riservato alla cittadinanza per tutto il tempo restante”. In modo da contemperare, da una parte le esigenze della scuola, dall’altro il buon diritto dei cittadini a disporre di una risorsa di grande valore, che è arrivato il momento di porre finalmente al servizio della residenzialità.