Riceviamo e pubblichiamo dal senatore Dario Bond di Forza Italia un intervento per quanto riguarda le politiche agroalimentari e una presa di posizione al fianco della Coldiretti : “Tra le tante promesse fatte agli agricoltori, il Governo ha dimenticato la principale: il Ministero del Cibo. Siamo lieti dei risultati dell’agroalimentare italiano nel mondo, del successo della manifestazione della Coldiretti in corso a Roma e delle parole pronunciate in quella sede dai Ministri Salvini e Centinaio, in particolare per quel che riguarda la tutela degli interessi dell’agricoltura e della pesca italiana in Europa.
Tuttavia sia Lega che 5 Stelle si sono ben guardati di dare corso alla principale tra le promesse elettorali fatte alla Coldiretti: l’istituzione di un Ministero che si occupasse di tutti gli aspetti del settore agroalimentare, destinato a coordinare tutta la politica di settore e cioè produzione, trasformazione, tutela, consumo ed export.
Ho quindi presentato oggi, a nome di Forza Italia che l’ha sempre condivisa, una proposta di legge che istituisce il Ministero del cibo, recependo tutte le istanze che il mondo agricolo ha avanzato su questo argomento.
La creazione di questo Ministero, sul modello del Ministero per l’agroalimentare francese, era tra le principali richieste del Manifesto politico della Coldiretti per le elezioni politiche di quest’anno ed era stata fatta propria da Salvini e Di Maio in persona, durante la campagna elettorale.
Ma poi si sono ben guardati dal mantenerla, nonostante fosse a costo zero, nonostante ne avessero l’occasione con il decreto legge di riordino dei ministeri, nel quale hanno portato a termine la incomprensibile operazione di accorpare il turismo con l’agricoltura snaturando sia l’uno che l’altra, nonostante le proposte in tal senso avanzate da Forza Italia in quella sede e nonostante fosse una operazione di assoluto buonsenso, terminale di un dibattito che dura da anni.
Non a caso la Francia esporta 70 miliardi di euro di agroalimentare l’anno, rispetto ai 40 italiani: la Francia accompagna le proprie aziende di settore dal campo sino alla tavola del più remoto dei consumatori; in Francia i brand alimentari sono considerati strategici per l’economia.
Il successo del cibo italiano nel mondo – il volume d’affari generato dalla cucina italiana si stima pari a 209 miliardi di euro nel Mondo, seconda solo a quella cinese, non è certo dovuto ai nostri governanti, che si fanno belli dei successi dei nostri operatori, ma poi sorvolano sui problemi che Coldiretti, anche oggi stesso, gli pone: sparizione delle fattorie e delle varietà agricole tipiche, importazione e consumo di cibo spazzatura, acquisizione dall’estero di aziende e brand agroalimentari di prestigio, difficoltà per le PMI di settore a modernizzarsi senza snaturarsi, ad essere competitive e a raggiungere mercati più vasti.
Spero che questa mia iniziativa, riesca ad avviare il dibattito parlamentare su questa tematica che riveste carattere di urgenza e necessità”