La Dieta Montignac, ideata da Michel Montignac negli anni ’80, si basa sull’indice glicemico degli alimenti, ovvero la velocità con cui gli zuccheri contenuti negli alimenti vengono assorbiti dal nostro organismo.
Secondo il fondatore un elevato consumo di cibi ad alto indice glicemico, come zuccheri e carboidrati raffinati, può causare un aumento della glicemia nel sangue, favorendo l’accumulo di grasso e il rischio di malattie metaboliche.
Dieta Montignac: su cosa si basa
Montignac ritiene che la vera causa dell’obesità non sia la quantità di calorie, ma gli alti livelli di insulina. Per dimagrire, dunque, è importante selezionare attentamente i cibi così da mantenere bassi il contenuto di carboidrati e il livello di insulina.
Per il suo concetto, l’ideatore divide i carboidrati in “molto buoni”, “buoni” e “cattivi”:
Carboidrati molto buoni (IG fino a 35):
- carote crude;
- latticini;
- pomodori;
- zucchine;
- cipolle;
- mele;
- pere;
- albicocche;
- lenticchie;
- cioccolato fondente dal 70% in più.
Carboidrati buoni:
- cereali completamente integrali;
- succhi di frutta senza zucchero;
- riso basmati;
- patate dolci;
- piselli;
- fagioli;
- spaghetti cotti al dente.
Carboidrati cattivi:
- patate;
- riso bianco;
- pane bianco;
- cereali;
- mais;
- zucchero;
- bevande zuccherate;
- cioccolato non fondente;
- marmellata;
- banane.
I cosiddetti carboidrati cattivi, secondo Montignac, dovrebbero essere rigorosamente vietati perché provocano un rapido innalzamento della glicemia.
I benefici
Secondo Montignac, l’obesità si verifica solo quando si mangiano troppi cibi ad alto indice glicemico. La dieta, pertanto, è stata concepita in modo tale che non si debbano contare le calorie, ma solo optare per alimenti salutari.
Tale regime dietetico di fatto non esclude alcun gruppo alimentare, ma limita il consumo dei cibi con “carboidrati cattivi”, così da ridurre contestualmente anche il colesterolo cattivo.