La digitopressione è una disciplina olistica antichissima: si pensi, infatti, che è nata in India circa 7500 anni fa. Salvo poi svilupparsi successivamente in tutta l’Asia.

Parliamo di una tecnica utilizzata da secoli nella medicina tradizionale cinese che si basa sugli stessi principi dell’agopuntura e dello shiatsu.

Digitopressione: che cos’è

Questa pratica si avvale della pressione su specifici punti (che si chiamano meridiani) ed è finalizzata a liberare l’energia vitale bloccata, così da garantire il benessere psicofisico.

Secondo la digitopressione, infatti, ad ogni meridiano corrisponde un organo specifico del corpo umano (o un insieme di organi). Effettuando, quindi, della pressione su dei punti mirati si può andare a migliorare il benessere complessivo del paziente.

In cosa differisce dall’agopuntura

Agopuntura e digitopressione di fatto utilizzano gli stessi punti di pressione, ma le differenze sono notevoli. L’agopuntura, infatti, ricorre all’utilizzo degli aghi, mentre la digitopressione sfrutta unicamente la pressione.

Per effettuare tale disciplina olistica l’operatore utilizza le dita, ma anche i palmi delle mani, i piedi o i gomiti. Comprimendo e rilasciando in modo graduale i meridiani, infatti, bilancia l’energia alterata e riporta armonia tra mente ed emozioni.

I benefici

La digitopressione parte dal presupposto che quando l’energia vitale del corpo si blocca possono verificarsi determinati squilibri emotivi e altrettanti sintomi fisici.

Questa tecnica, pertanto, è finalizzata a migliorare la salute complessiva della persona, stimolando contestualmente anche il sistema immunitario. Inoltre, tale disciplina può rivelarsi particolarmente efficace anche nel trattare lievi disturbi articolari, stanchezza oculare o particolari forme di mal di testa.

I benefici sono molteplici: la digitopressione, infatti, aiuta a rilasciare la tensione, alleviare il dolore e a tonificare il corpo. Inoltre, apporta benessere psicofisico e migliora la circolazione linfatica e sanguigna.