Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione del 70° anniversario della fondazione dell’Associazione Vicentini nel Mondo che sarà celebrata a Costabissara domani, venerdì 29 luglio, si è “lanciato” in un racconto che parte dalla sua infanzia, con alcune considerazioni sull’evento.

Evento cui seguiranno, il giorno successivo, la 55° Giornata dell’Emigrante a Lusiana Conco, e soprattutto la 30° Manifestazione Internazionale Cansiglio Day della Trevisani nel Mondo, che si terrà domenica 30 luglio sull’altopiano da cui prende il nome.

 

“Non posso dimenticare nelle estati di bambino – esordisce il governatore -, la nostra lingua veneta declinata in moltissimi accenti da parte dei miei compagni di giochi appartenenti a famiglie emigrate in Sudamerica, Canada, Australia, Belgio, Svizzera, Germania, e rientrate per un periodo di ferie; i cortili delle case diventavano per breve tempo piazze cosmopolite. Insieme ai racconti di mio nonno, nato in Brasile da emigranti e ed emigrato dopo la Grande Guerra negli USA, è questa esperienza che mi ha dato la consapevolezza di appartenere a una comunità che ha dovuto cercare lavoro e pane all’estero, affermandosi per spirito di sacrificio, laboriosità, ingegno e contributo alla vita sociale e alla crescita dei paesi ospitanti. In questi giorni in cui Vicentini e Trevisani nel Mondo celebrano due importanti feste, rinnovo la gratitudine e l’ammirazione da parte di tutto il Veneto a coloro che con una scelta così dolorosa quanto importante hanno contribuito al progresso e all’affermazione internazionale della nostra Terra”.

“Ringrazio gli organizzatori di questi grandi eventi – aggiunge Zaia -. Si tratta di due feste dell’orgoglio e della gratitudine. Momenti in cui, non solo idealmente, riserviamo un grande abbraccio agli emigrati veneti. Momenti in cui esprimere il nostro grazie verso i veri ambasciatori dell’immagine del Veneto nel Mondo e dei valori della nostra comunità, fondamentale tra tutti: il lavoro. I nostri emigrati di tutte le generazioni, infatti, si sono affermati per onestà e rispetto degli usi e dei costumi oltre che delle regole come condizioni essenziali per l’integrazione nel contesto straniero di riferimento. Una considerazione non banale se si pensa che il Veneto con oltre 3 milioni di emigrati dagli anni Sessanta dell’800 al secolo scorso, detiene il primato nei flussi migratori delle regioni”.

“Grazie a questi nostri ‘eroi’ – conclude Luca Zaia -, l’emigrazione veneta ha dato al mondo uomini e donne che non sono andati a bighellonare per le strade ma a inseguire un progetto di vita, portando con loro conoscenze, competenze e la nostra proverbiale voglia di fare, arrivando a ricoprire anche importanti e prestigiosi incarichi nella vita sociale, economica e politica di tanti paesi. I Veneti nel mondo rappresentano una delle punte più alte del nostro orgoglio, siamo fieri di loro e di condividere quel forte senso di identità che hanno conservato e tenuto sempre alto”.