Questa mattina l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan è stata in visita alla sede del Gruppo Padana, ortofloricoltura di Paese (TV) della famiglia Gazzola. Azienda famigliare, giunta alla seconda generazione, gestisce una grande superficie agricola con la specializzazione nella produzione di giovani piante da seme e da talea.

“È stato un vero piacere per me conoscere quest’azienda all’avanguardia da anni, tra le primissime in Italia e al mondo, nella lotta integrata per ridurre a zero l’uso di agenti chimici in agricoltura – sottolinea al termine della visita l’Assessore Donazzan -. Mi è stato illustrato come hanno studiato processi nell’ambito della lotta fitosanitaria a batteri e funghi e come nella seconda generazione sono passati da azienda agricola ad azienda dal grande processo industriale dalle radici molto ben piantate nell’ambito della produzione di piante da sementi e talee di piantine”.

L’assessore regionale è stata accompagnata nella visita al laboratorio di analisi, una struttura all’avanguardia che riduce i tempi nell’individuazione di funghi dannosi alla vita delle piante.

“Quando parliamo di transizione verde in Veneto possiamo già fare riferimento, come in questo caso come questo, ad un processo economicamente sostenibile, capace di garantire l’apertura a mercati in tutto il mondo – commenta ancora Elena Donazzan -. In questo campo l’Italia e il Veneto nello specifico possono fare lezioni al mondo intero”.

Oggi l’azienda è impegnata in investimenti per la digitalizzazione e in impianti fortemente robotizzati e sta ragionando su uno dei pilastri della riforma REACT EU, programma europeo che dopo la pandemia segna gli obiettivi da raggiungere, tra i quali la transizione digitale dell’intera comunità.

“Questa azienda è un esempio di gestione sostenibile dal punto di vista economico e sociale, orientata alla digitalizzazione – precisa l’Assessore Donazzan -. Stanno lavorando ad un progetto di formazione e informazione attraverso un’app che cambierà il modo di progettare l’orto di casa e garantirà un approccio molto diretto e informatizzato della filiera dei clienti in Italia e nel mondo”.

“Ho apprezzato che gli investimenti non siano solo su digitalizzazione e robotizzazione ma anche sul capitale umano in una realtà che arriva ad avere, in alta stagione, 200 lavoratori – conclude Donazzan –. La presenza di giovani agronomi provenienti dalle migliori università di agronomia a partire dall’Università di Padova e dalla Scuola del Cerletti di Conegliano dimostra quanto si stia investendo sulle risorse umane”.