Con due distinti provvedimenti la Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore regionale al Bilancio e Programmazione e agli Enti locali, ha approvato i criteri e le modalità per assegnare oltre 2 milioni di euro agli Enti locali che svolgono funzioni fondamentali in forma associata e, in parte, per sostenere le Unioni di Comuni e le Unioni montane nelle spese di funzionamento.

A seguito del riparto dei contributi statali regionalizzati, cioè quelle risorse finanziarie stanziate dallo Stato per il sostegno dell’associazionismo comunale, sono in arrivo ulteriori risorse che potrebbero aggiungersi a quanto destinato finora dalla Regione.

“Le Unioni di Comuni sono un tema centrale dell’agenda politica regionale – spiega l’Assessore al Bilancio e alla Programmazione -. A questi 2 milioni di euro di contributi si affianca il percorso di adozione del nuovo Piano di Riordino territoriale della Regione del Veneto, condiviso con i 563 sindaci del Veneto grazie ai 20 incontri organizzati sul territorio regionale, che ha come obbiettivo non solo un semplice riordino territoriale ma un riassetto complessivo delle competenze e della governance locale”.

La gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali è finalizzata, infatti, a superare le difficoltà legate alla frammentazione dei piccoli Comuni, per la razionalizzazione della spesa e per il conseguimento di una maggiore efficienza dei servizi.

“Incentivare le Unioni di Comuni e le Unioni montane significa andare oltre alla semplice estensione geografica e pensare, invece, ad un soggetto che abbia la dimensione ideale per programmare e realizzare politiche di area vasta, riconoscendogli un ruolo di supporto alle politiche regionali al fine di assicurare altresì una maggior efficienza nell’erogazione dei servizi alle comunità locali – prosegue l’Assessore -”.

“Si tratta di far crescere la cultura del ‘fare insieme per fare meglio’, senza dover rinunciare alla propria identità, mettendo a fattor comune le risorse umane e strumentali e di cultura amministrativa di cui ciascun Ente dispone – conclude l’assessore con delega agli Enti Locali -. L’obbiettivo è quello di aumentare il numero di Unioni incentivando, con risorse significative, sia la costituzione di nuove Unioni nell’ambito territoriale adeguato, sia favorire l’ampliamento delle Unioni costituite favorendo l’adesione di nuovi comuni sino al raggiungimento dell’ambito territoriale ottimale”.

Nei due provvedimenti adottati dalla Giunta regionale, sui quali sono stati acquisiti i pareri del CAL, la conferenza delle autonomie locali, e della competente Commissione Consiliare, sono indicati i soggetti destinatari del contributo, i requisiti per ottenerlo, i criteri di attribuzione (tra cui la dimensione demografica associativa, il numero dei Comuni e quello delle funzioni esercitate), l’entità dei contributi.

Le richieste del contributo statale “regionalizzato” e ordinario a favore delle Unioni di Comuni e Unioni montane andranno presentate alla Regione entro il 26 luglio 2022. La domanda per l’assegnazione delle risorse regionali destinate alla costituzione, all’avvio e all’ampliamento dell’esercizio associato di funzioni fondamentali nella forma dell’Unione di Comuni, dell’Unione montana e della Convenzione tra Comuni andrà presentata entro il 3 ottobre.