L'arresto del
L'arresto del "Mummia" al Parco Albanese nel 2019

E’ stato imbarcato su un aereo di linea alle 7 di stamattina all’aeroporto Marco Polo e, dopo uno scalo a Roma e il definitivo atterraggio ad Alghero, è stato trasferito in auto al CPR di Macomer – Nuoro in attesa della definitiva espulsione. Si tratta di D.M., 35enne della Sierra Leone meglio noto alle forze dell’ordine come “Il Mummia”, che in questi anni si è reso protagonista di numerosi reati (anche violenti) nel territorio comunale.

D.M. è stato individuato ieri mattina, verso le 11, da due radiomobili della Polizia locale nel Parco Albanese, alla Bissuola: nei suoi confronti erano stati notificati il 20 agosto scorso un decreto di espulsione dal territorio nazionale e un ordine di allontanamento firmato dal questore di Venezia, Maurizio Masciopinto. Un ordine cui D.M. non ha ottemperato: per questo motivo è scattata ieri l’ennesima denuncia all’Autorità giudiziaria, il cui iter si è concluso con il trasferimento del 35enne al Centro per il rimpatrio.

D.M. è stato infatti accompagnato dagli operatori del Servizio Sicurezza urbana all’Ufficio Immigrazione della Questura: lì, grazie a un’attività congiunta e sinergica di Polizia locale, Polizia di Stato e Ulss 3, è stato individuato un posto nel Cpr sardo e sono state completate le necessarie procedure amministrative e sanitarie per garantire il suo trasferimento, che si è svolto oggi con la scorta di due agenti di Polizia locale e due della Polizia di Stato.

“Si è chiuso in modo positivo un capitolo problematico per la vita cittadina – commenta in una nota il comandante generale del Corpo, Marco Agostini – Ringrazio per la preziosa collaborazione il questore Maurizio Masciopinto e il Direttore del SISP – Ulss 3 Vittorio Selle, oltre che tutto il loro personale e gli operatori di Polizia locale dei Servizi Sicurezza urbana e Affari Generali”.

Il Comando di Polizia locale fa sapere che la presenza di D.M. è stata riscontrata per la prima volta in Italia a Lampedusa nel maggio del 2016, mentre la sua prima presenza a Venezia risale al novembre dello stesso anno, in concomitanza con la richiesta di ottenimento di protezione internazionale.

Solo per citare alcuni tra gli episodi maggiormente significativi, nel 2017 il 35enne è stato denunciato tre volte per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale; nel 2018 è stato segnalato all’Autorità giudiziaria altrettante volte per molestia, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, spaccio di stupefacenti; nel 2019 per lui sono scattate le manette per spaccio e una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale; nel 2020, infine, è stato nuovamente arrestato per danneggiamento. Ora per lui è scattata l’espulsione.