Un’intensa perturbazione, violenti temporali e allagamenti. Poi un tornado che provoca una diffusa devastazione del territorio. E’ lo scenario d’emergenza che dal 17 al 20 ottobre avrà come base il Lido di Venezia e vedrà impegnate in alcune isole della Laguna oltre seicento persone nell’ambito dell’esercitazione europea di Protezione Civile Eu Modex Venezia 2024. L’inziativa è stata illustrata questa mattina al Municipio di Mestre dal vicesindaco e assessore alla Protezione Civile del Comune di Venezia, Andrea Tomaello, e dal referente del Dipartimento di Protezione Civile, Paolo Vaccari. Tra gli altri sono intervenuti il Comandante generale della Polizia Locale di Venezia Marco Agostini, il direttore del Dipartimento regionale Suem 118 Paolo Rosi e il dirigente dell’Area Soccorso Pubblico dei Vigili del Fuoco Cristiano Cusin.
Lo scenario dell’esercitazione è drammatico. Tra l’area lagunare e l’entroterra si forma un tornado con intensità F3/F4 che provoca il crollo di numerosi edifici, il bilancio è di 25 morti, 350 feriti, 250 persone disperse e 16.900 cittadini evacuati. Un’emergenza di dimensioni inaspettate, impossibile far fronte con le forze di soccorso nazionali, quindi la richiesta di attivazione del meccanismo europeo di Protezione Civile.
Dalla finzione alla realtà, l’esercitazione congiunta prevede l’arrivo al Lido di Venezia di tre squadre di soccorritori sanitari dalla Polonia, Spagna e Danimarca. Altre tre squadre USAR, specializzate nella ricerca e nel soccorso tra le macerie, giungeranno dalla Repubblica Ceca, Cipro e Austria. A queste si aggiungeranno una squadra di ingegneri strutturali, addestrati alla messa in sicurezza di edifici e un team di operatori specializzati nella tutela e recupero di beni culturali in ambito emergenziale.
In totale, tra professionisti, volontari e comparse nell’esercitazione saranno impegnate 600 persone. Il quartier generale per il coordinamento dei soccorsi si insedierà al centro Morosini. Per rendere tutto più reale saranno coinvolte circa 200 comparse per ogni giorno di esercitazione, in campo gli operatori della Croce Rossa Italiana, ma sotto le macerie, ad attendere i soccorsi ci saranno anche gli studenti universitari di infermieristica dell’Università di Padova.
Diversi gli scenari che saranno testati a seguito della simulata devastazione provocata dal tornado. Si parte il 17 ottobre con la simulazione di un incidente allo stabilimento Eni di Porto Marghera, nel pomeriggio sarà attivato il sistema di allertamento della popolazione, con il suono delle sirene. Il quadro del rischio industriale sarà al centro anche di una esercitazione alla Italgas.
Le squadre USAR, specializzate nella ricerca e nel soccorso tra le macerie, saranno impegnate nelle isole di Poveglia e di Santo Spirito. Fino a sabato 19 le simulazioni di ricerche e soccorso andranno avanti sull’isola Ottagono Alberoni. Operazioni di soccorso si terranno anche a Malcontenta. Le attività saranno svolte anche grazie all’ausilio di attrezzature per lo scavo e la demolizione dei materiali e vedrà il personale, operatori professionisti dei Vigili del Fuoco, impiegato a rotazione nelle 24 ore, dal pomeriggio del 17 alle ore 12 del 20 ottobre.
Parallelamente a queste attività, alcune squadre saranno impiegate, per circa mezza giornata, nel recupero di infortunati da un battello ACTV e altri saranno tratti in salvo da un “pozzo” sull’isola artificiale del Mose. Saranno oltre cento i Vigili del Fuoco in arrivo da diversi paesi europei impegnati negli scenari d’emergenza.
Un altro centinaio, tra medici e infermieri professionisti, opereranno negli ospedali da campo allestiti agli Alberoni e in località Terre Perse. In ambito sanitario si volgerà un’esercitazione, in orario notturno, anche all’Aeroporto Marco Polo di Venezia dove sarà allestito un presidio medico avanzato. “Sarà l’occasione di osservare e confrontarsi sui metodi di intervento dei colleghi in arrivo dagli altri Paesi europeri” ha confermato Paolo Rosi, direttore del Dipartimento regionale Suem 118.
“Testare le procedure di Protezione Civile è importante per farsi trovare pronti e intervenire in maniera efficace qualora si presentassero situazioni di emergenza – ha detto Tomaello – Credo che sia importante ospitare qui a Venezia, città fragile e delicata, un’esercitazione che porterà sul nostro territorio professionisti in arrivo da 18 Paesi europei. L’evento si inserisce in una settimana nella quale la Protezione Civile del Comune è impegnata in un’attività di sensibilizzazione della cittadinanza diffusa su tutto il territorio grazie alla campagna “Io non rischio” che ha come primo obiettivo quello di far conoscere quali sono le buone pratiche e i comportamenti da adottare in determinate situazioni di emergenza”. “Venezia è già stata scenario di emergenze devastanti – ha aggiunto il Comandante generale della Polizia Locale, Marco Agostini – Ecco perché questa esercitazione è particolarmente significativa ed è utile perché mette alla prova le nostre capacità di supporto, ma anche di confronto con altre realtà di soccorso internazionali”.
“Quella di Venezia sarà la prima esercitazione del meccanismo europeo di Protezione Civile dall’insediamento della nuova Commissione Europea – ha ricordato il referente del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, Paolo Vaccari – L’organismo, che ha sede a Bruxelles, è nato vent’anni fa con lo scopo di uniformare l’azione delle forze di soccorso europee in risposta agli eventi emergenziali che sono sempre più frequenti, anche a fronte dei cambiamenti climatici. Oggi il meccanismo europeo è composto da 159 squadre che operano in diversi scenari, sono oltre 600 le missioni condotte in tutto il mondo negli ultimi dieci anni. La preparazione del sistema di risposta agli eventi emergenziali è l’aspetto fondamentale, ecco perché l’esercitazione che si terrà a Venezia ha grande importanza e lascerà un segno nell’operato del meccanismo a livello europeo”.
Nell’ambito dell’esercitazione sarà determinante anche il ruolo di supporto delle forze dell’ordine, fin dall’arrivo delle squadre a Verona, dove sarà ricostruito lo scenario di intervento: l’arrivo in un Paese straniero, l’Italia è solo il Paese ospitante ma non è il reale teatro dell’emergenza, il passaggio dei convogli di soccorso alla dogana e poi la colonna mobile fino al luogo del disastro. Centinaia di operatori che dovranno coordinarsi e relazionarsi – la lingua madre sarà l’inglese – tra le difficoltà degli scenari ricostruiti dai Vigili del Fuoco. “L’obiettivo primario dell’esercitazione è far provare e giudicare le competenze delle squadre che interverranno negli scenari – conferma il dirigente dell’Area Soccorso Pubblico dei Vigili del Fuoco, Cristiano Cusin – Abbiamo ricostruito diversi ambienti realistici, delle sorte di scatole con travi in cemento armato, macerie sotto le quali gli operatori dovranno riuscire a entrare per mettere in salvo i superstiti. Alle operazioni di intervento, che potranno durare anche quaranta ore, si aggiungerà lo stress di raggiungere questi scenari anche affrontando lo spostamento via acqua: si tratta quindi di esercitazioni che richiedono grandi competenze operative e che provocheranno un forte impatto anche sul piano dello stress”.
Tra gli scenari d’intervento ci sarà anche quello di tutela dei beni culturali, che vedrà impegnata la squadra specializzata che fa capo al gruppo di Protezione Civile comunale, come ha ricordato il referente Nicola Ligi. Il direttore dell’Area Protezione Civile dell’Area Metropolitana, Massimo Gattolin, ha sottolineato che nell’organizzazione dell’evento è stata data priorità alla tutela del territorio: “Sono state prese in considerazione tutte le variabili al fine di evitare qualsiasi impatto ambientale, preso atto della delicatezza dei luoghi che ospiteranno l’esercitazione”. Nel corso della quattro giorni saranno un centinaio gli opoeratori di Protezione Civile del Comune di Venezia impegnati nell’esercitazione, una cinquantina quelli della Città metropolitana provenienti dai comuni di Chioggia, Cavallino-Treporti, Meolo e e Mira. L’impegno del Sistema di Protezione Civile cittadino è stato evidenziato dal responsabile del Servizio del Comune di Venezia, Francesco Vascellari, e dal referente di Distretto, Alberto Bovo. “Il nostro ringraziamento va ai tanti volontari che daranno supporto logistico all’esercitazione, occupandosi dell’accoglienza e del servizio mensa per le centinaia di operatori coinvolti – ha detto Vascellari – e alla società il Doge di Venezia che ha messo gratuitamente a disposizione un terreno in cui saranno allestiti due ospedali da campo”.
Sul fronte logistico scende in campo anche Vela Spa: “Actv garantirà il trasporto dei soccorritori al Lido di Venezia con ferry boat dedicati. Il nostro intervento è frutto di un mandato ricevuto dall’Amministrazione comunale ma è soprattuto il ringraziamento agli uomini della Protezione civile che da sempre mettono a disposizione la propria professionalità garantendo la sicurezza dello svolgimento dei numerosi eventi che si svolgono a Venezia” ha commentato il direttore operativo Fabrizio D’Oria.
L’esercitazione terminerà alle ore 12 di domenica 20 ottobre, lunedì 21 è in programma la cerimonia di chiusura al Lido di Venezia.