Mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, ha incontrato oggi la stampa all’antivigilia del match in casa della Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni.
Mister, innanzitutto: qual è la situazione per quanto riguarda gli indisponibili?
“Non ci saranno, purtroppo, Vacca, Modolo Sigurdsson ed Ebuehi, che starà fuori per circa tre partite. Aramu e Haps li abbiamo recuperati solamente oggi, da un problema muscolare, saranno  dalla partita ma c’è da capire se ce la potranno effettivamente fare. Mancherà inoltre, com’è noto, lo squalificato Ampadu”.
Certo non è un buon momento per la squadra.
“No, ma non mi è mai piaciuto parlare di sfortuna. Chiaro che, come allenatore, sono obbligato a valutare le prestazioni. La squadra meritava di più, che non raccogliere zero punti. Anche due punti, nelle ultime due gare, ci avrebbero ovviamente fatto comodo. So che tutto questo è difficile da accettare, per tutti quelli che seguono il Venezia. Andare a cercare le spiegazioni, di tutto quanto, si diventa poi matti. Di fatto lasci giù cinque partite al 94esimo minuto. Altrimenti, saremmo pieni di autostima e di fiducia. Per colpa nostra, però, non lo abbiamo fatto. Comunque si tratta di una condizione difficile, ma non impossibile. La squadra è una squadra che fa fatica, ma sta lavorando. Chiaramente si sono sommate tante piccole cose che ci portano a guardare in faccia alla realtà, come detto siamo in difficoltà per colpa nostra, a causa di ingenuità, poca esperienza, errori individuali. Possiamo fare tutto contro tutti e al contrario di tutto. Alla fine siamo questi. Alla fine sarà da capire le motivazioni reali che ci hanno portato ad essere questi. Il campionato mette a nudo tutti i tuoi difetti”.
In settimana Pietro Ceccaroni diceva che è fondamentale prestare maggiore attenzione al lavoro quotidiano. E’ d’accordo?
“Sono d’accordo sul fatto che, per uscire da questa situazione, l’unica strada è il lavoro. Poi dico la verità: siamo la squadra che subisce di più, da calci d’angolo, in Europa, siamo “fortissimi” nel subire goal da calci d’angolo. Quanti ne subiamo è, tuttavia, un fatto che è anche figlio della qualità delle squadre che incontriamo. Secondo me il tutto è nato anche tecnicamente dalle squadre che avevamo in campo in quel momento. Alla fine delle partite in questione, eravamo in campo con quattro attaccanti, anche cinque. Noi le ultime gare abbiamo subito pochissimo, ma non così sulle palle inattive. Ma se regali quattro angoli in un minuto, è un duello che puoi perdere, specie in serie A. In allenamento vedo tante belle cose, poi bisogna fare in partita. Per esempio Busio è determinate in allenamento, in partita fa bene ma può fare di più. Cuisance tira molto in allenamento, in partita fa bene ma può fare di più. Non riusciamo mai a fare più di un goal. Nel corso dell’ultima gara, comunque, il goal lo abbiamo fatto, quindi continuiamo ad avere fiducia e limiamo i dettagli che dipendono da noi”.
Come sopperire all’assenza di elementi come Ampadu ed Ebuehi?
“Di fatto io non mi posso inventare niente, ovviamente giocheranno quelli che abbiamo. Ci sarà l’opportunità di far giocare qualche giovane, giocatori presi per darci una mano, questi saranno momenti in cui non dobbiamo far rimpiangere giocatori indispensabili. Un discorso, questo, che però è stato fatto spesso anche l’anno scorso. Tanti giocatori si allenano bene, mi aspetto che in partita sappiamo fare quel che vedo durante la settimana”.
Affronterete la Fiorentina. Che squadra è rispetto all’andata?
“La Fiorentina di adesso, per affrontarla,  serve una partita straordinaria, serve il nostro massimo e anche qualcosa in più. È allenata non benissimo, ma da Dio, ha giocatori importanti, ha preso giocatori congeniali a come lavora mister Italiano, è una squadra in fiducia, che punta all’Europa, come è giusto che sia. Non significa che partiremo già sconfitti, non dimentichiamoci che  all’andata l’abbiamo spuntata noi. Dobbiamo andare in campo sempre con le nostre capacità, altrimenti se ci confrontiamo con chi giochiamo rischiamo di perdere autostima. Dobbiamo fare in modo che la Fiorentina incontri un Venezia affamato e duro da battere perché cerca punti salvezza”.
La salvezza, a proposito: come vede attualmente quest’obiettivo?
“Nel calcio c’è la tendenza a dimenticarsi in fretta quello che si è fatto, specie le imprese fatte. Questo è uno dei motivi per cui non ci stiamo salvando a mani basse, ma con difficoltà. Noi, rispetto alla passata stagione, abbiamo stravolto la squadra, mettendo dentro 21 giocatori nuovi. Siamo partiti ad amalgamare la squadra da zero, e ci vuole del tempo, speri sempre che i giocatori facciano gruppo fin da subito, che entrino in sintonia con l’allenatore e pure con il campionato. Non è detto che l’anno prossimo sia così. Non ho mai detto che abbiamo una squadra inadeguata oppure giocatori scarsi, perché non lo penso. Siamo lì lì per giocarcela con il quartultimo posto. Ma non siamo neanche già retrocessi fin da gennaio. Del resto, per affrontare un campionato come questo,  o prendi quattro cinque campioni che vincono le gare da soli, oppure per costruire, unire, diventare, devi passare per le difficoltà. Quando sono rimasto qui lo sapevo che sarebbe stata difficile. Per me però si tratta di una sfida incredibile che penso ancora di poter vincere. Non faccio mai sfide in cui non credo, non ci sono soldi che tengano. Voglio fare miracoli, e voglio che li facciano i giocatori, a sette giornate dalla fine si può fare ed è un motivo di vanto. Se saremo bravissimi a portarlo in porto, il campionato, sono convinto che il progetto a lungo termine della squadra sarà importante. Verrà migliorato, sicuramente. Il nostro presidente, del resto, lo fa per una società che fino a poco tempo fa non ha avuto continuità. Ci dobbiamo credere tutti, io per primo, e spero che i miei giocatori credano nel progetto del club”.
Da quali giocatori si aspetta di più, in particolare?
“Ho sempre detto che Henry è uno con una media altissima. Crossiamo poco, lo serviamo male, ma quando ha la palla fa goal. Dobbiamo migliorare nel servirlo, creargli quattro occasioni importanti, come fanno gli altri. Quali i miglioramenti? Mi aspetto qualche numero in più. Johnsen è un giocatore per noi importantissimo, ma non posso pensare che finisca un campionato con zero goal. Aramu sta attraversando un periodo di difficoltà fisica, Okereke deve tornare a fare goal. Bisogna alzare i numeri offensivi, che sono l’ago della bilancia, bisogna vincere le partite. Inoltre, sono convinto che Caldara tornerà, ha fatto la settimana di reset, pretendo da lui che torni a d essere il giocatore del girone di andata. Può tornare a diventare un punto di forza, come lo è Henry”.
Quindi che cosa si aspetta di trovare nell’uovo di Pasqua?
“Ovviamente mi aspetto di trovare i punti. Dall’altra parte, però, spero di continuare ad avere prestazioni. Perché è importante dare la sensazione di essere vivi. E questo lo stiamo facendo. Noi se non facciamo la prestazione perdiamo, perché siamo figli delle prestazioni, non abbiamo mai rubato neanche una gara. Tutti i nostri goal sono frutto di costruzioni, passaggi. Ci mancano i goal sporchi e le partite sporche”.