Il programma Garanzia Giovani in Veneto entra nella seconda fase  e affina i propri obiettivi, puntando ad intercettare i più poveri e i più fragili tra i giovani inoccupati e disoccupati e a sostenere i neoassunti nei primi mesi di impiego.  “Vogliamo ottimizzare al massimo le risorse pubbliche – spiega l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – e perciò abbiamo messo in campo alcune azioni sperimentali, con le quali il Veneto fa da apripista, per rendere più mirato il  programma di orientamento e avvio al lavoro, facendo tesoro dei positivi risultati raggiunti nella prima fase, Anche con Garanzia Giovani il Veneto dimostra capacità di organizzazione e di governo, in sintonia con le esigenze del territorio. Dimostriamo ancora una volta che quando si governa bene, nel rispetto della prossimità del territorio e della sussidiarietà, i risultati ci sono”.

Avviato nel 2014, negli anni della grande crisi economica, Garanzia Giovani ha consentito di offrire una opportunità di orientamento, formazione e ingresso nel mondo del lavoro a 139.638 mila veneti under 29 anni (dati aggiornati al 30 giugno 2019, ndr), inoccupati o disoccupati e in dispersione scolastica. Di questi, 91.373, cioè 65 su cento, hanno stipulato un ‘patto di servizio’ con un Centro per l’Impiego o con un ente privato accreditato per i servizi al lavoro. La maggior parte dei giovani ha seguito un percorso combinato di formazione, accompagnamento al lavoro e tirocinio. I risultati? Hanno trovato un lavoro in 84.285, la maggior parte con contratto a tempo determinato o di apprendistato. Al 30 giugno sono oltre 26 mila i ‘patti di lavoro’ ancora attivi. Inoltre, il numero dei ‘Neet’ (neither in employment nor in education or training), cioè dei giovani che non studiano e non lavorano si è ridotto  di 14 mila unità,  scendendo dai 118 mila del 2014 ai 104 mila del 2018 (meno 11,9%).

“In questo scenario di riduzione dei ‘potenziali utenti’ di Garanzia Giovani – spiega l’assessore – ci è sembrato doveroso calibrare al meglio le misure e l’impiego delle risorse. Da qui le due azioni sperimentali avviate ora per intercettare i Neet più scoraggiati e svantaggiati e per potenziare la formazione dei neo-assunti in modo che siano in grado di corrispondere meglio alla domanda delle imprese e riescano a stabilizzare il loro impiego”.

Nel dettaglio, la fase 2 di Garanzia Giovani (2019-2023) investe 27 milioni di euro per finanziare le azioni di contatto, informazione e orientamento, attivazione dei giovani svantaggiati, formazione per l’inserimento lavorativo, accompagnamento al lavoro, tirocinii, sostegno all’autoimprenditorialità e mobilità professionale territoriale e all’estero. “Tra le misure di attivazione dei giovani, i progetti di “Intercettazione dei neet svantaggiati” e quelli di “formazione dei giovani post-assunzione” qualificano il Veneto una regione apripista – evidenzia l’assessore –  I bandi appena approvati dalla Giunta  impegneranno gli operatori dei Centri per l’Impiego ad individuare e contattare  i giovani disoccupati o inoccupati più scoraggiati, provenienti da ambiti sociali caratterizzati da alti livelli di povertà che ne hanno condizionato i percorsi di formazione/istruzione. Una volta raggiunti, dovranno informarli sulle opportunità offerte da Garanzia Giovani e motivarli ad aderire al programma e definire un Patto di Azione Individuale. L’obiettivo dell’intervento è riuscire ad intercettare 800 giovani. La seconda azione innovativa, quella rivolta a investire su una formazione ‘su misura’ dei giovani post-assunzione, al fine di  adeguare le competenze dei giovani ai fabbisogni professionali delle imprese,  mira ad intercettare e accompagnare circa 900 giovani neo assunti”.

Il rapporto n. 40 sulla prima fase di garanzia Giovani e sugli esiti del programma al 30 giugno 2019 sarà disponibile la prossima settimana su Clic Lavoro alla pagina web http://www.garanziagiovaniveneto.it/report-monitoraggio.