“Non amo entrare nelle polemiche ma non posso accettare di essere accusata di dire falsità. Se il senatore D’Arienzo tanto facilmente attribuisce falsità a qualcuno, evidentemente è lui il primo ad essere predisposto perché sta prendendo in giro i cittadini e gli elettori. Che il Pd veronese accusi la Regione di non aver posto la realizzazione del secondo stralcio della Grezzanella tra le opere prioritarie, oltretutto, è un segno di povertà politica al quale ho il dovere di replicare per il rispetto della verità e di tutto il lavoro che abbiamo fatto”.

Con queste parole l’assessore alle Infrastrutture della Regione del Veneto Elisa De Berti, replica alle accuse di parlamentari ed esponenti del Partito Democratico della provincia di Verona riguardo la realizzazione del secondo stralcio della SR 62 della Cisa in territorio veronese.

“Sia con l’amministratore delegato Gianni Armani ai tempi del ministro Delrio sia con il suo successore Massimo Simonini col ministro Toninelli, abbiamo condiviso quali devono essere gli investimenti che Anas realizzerà sulle strade oggetto del decreto di riclassificazione che il presidente Conte deve firmare. Ciò trova conferma nella lettera dell’agosto 2018, in cui la Regione inviò l’elenco preciso degli interventi di maggior avanzamento progettuale e autorizzativo, ricevendo risposta positiva da Anas. Richieste che sono state ribadite anche con una successiva lettera del 7 febbraio di quest’anno. In tale missiva, il secondo stralcio della SR 62 della Cisa era al primo posto per l’anno 2019 con un importo di 24 milioni. Veneto Strade ha provveduto subito ad aggiornare o redigere tutti i progetti esecutivi, compreso quello della Grezzanella. Questi sono i fatti. Ad ostacolare l’avvio dei lavori, quindi, è soltanto l’attesa della firma del decreto da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

“Rassicuro tutti gli esponenti del Pd – prosegue l’assessore alle Infrastrutture –; appena firmato dal Presidente del Consiglio il decreto e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, noi siamo già pronti a partire. Se veramente i rappresentanti del Pd sono interessati a quest’opera si facciano responsabilmente parte diligente e, ora che sono al Governo, sollecitino l’esecutivo a non perdere altro tempo. Tra l’altro, non dovrebbero avere grandi difficoltà visto che l’alleanza attuale è composta dai due partiti a cui appartengono i ministri che erano in carica nei periodi in cui ci siamo accordati con Anas. Voglio sperare, piuttosto, che questa uscita polemica collettiva non manifesti la volontà di ostacolare gli accordi già presi”.

Fermamente, l’assessore De Berti replica anche alle accuse da parte del segretario provinciale Dem di Verona: “Maurizio Facincani ci accusa di essere autonomisti solo a parole perché ricorriamo a questi investimenti. È il caso di ricordargli che il Veneto versa ogni anno oltre 15 miliardi di euro di residuo fiscale attivo. Questo significa che quando la Regione chiede a Roma di stanziare risorse comprese in questa somma, non fa altro che chiedere quello che è già dei Veneti. I nostri cittadini non sono dei parassiti; questi soldi sono frutto del loro lavoro e chiedono legittimamente che siano reinvestiti sul territorio.  In attesa dell’Autonomia, chiedere questi soldi è un diritto sacrosanto. Quelle del Pd sono illazioni che potrebbero avere un fondamento soltanto se chiedessimo a Roma un solo centesimo in più di quello che i Veneti hanno versato, ma così non è”.

“Mi sento di tranquillizzare tutti i cittadini che la Grezzanella si farà – conclude De Berti – e con loro anche la consigliera Anna Maria Bigon, che è arrivata da poco a Palazzo Ferro Fini e non è ancora al corrente che la Grezzanela costituisce una priorità già da qualche anno come è stato trasversalmente richiesto da tutto il Consiglio regionale”.