TVB-Reyer
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Fuori dal Palasport Taliercio, prima del match tra il quintetto orogranata e Frutti Extra Bursaspor, i Panthers 1976 Reyer Venezia hanno distribuito un volantino contenente il seguente appello:

”Questa volta non parliamo da ultras o da tifoseria organizzata. Noi non siamo arrabbiati perché abbiamo fatto 24 ore e quasi 2000 km in un pulmino, per vedere la squadra perdere. Fa parte del gioco. Lo facciamo da sempre per passione, per una nostra scelta personale. Al di là del risultato. Questa volta le nostre parole sono da amanti della Reyer Venezia. 150 anni di storia meritano rispetto e particolare attenzione. Lo sport nella sua bellezza prevede anche la sconfitta. Ma c’è un abisso di differenza tra il perdere e l’usciere dal campo sconfitti. Per Venezia e i veneziani, la Reyer è qualcosa che ha lo stesso valore e importanza del Campanile di San Marco o del Ponte di Rialto. Chi è custode e rappresenta la nostra storia avendo l’onore di indossare quella maglia, deve capire che per noi è inaccettabile vederlo uscire dal campo a testa bassa. Una volta qualcuno disse: “la Reyer non la puoi sconfiggere, al massimo puoi fare solo qualche punto più di lei”. A Brindisi siamo usciti dal campo sconfitti. A noi non interessano i colpevoli. Non siamo giocatori, allenatori o dirigenti. Noi, tutti noi tifosi, SIAMO LA REYER. E meritiamo rispetto. Ora vogliamo uomini con addosso i nostri colori che orgogliosi di aver dato tutto, escano dal campo a testa alta, al di là del risultato. In campo vogliamo dei leoni pronti a sbranare gli avversari, in un Taliercio che dovrà essere un’arena. Le nostre vittorie le abbiamo costruite tutti assieme e uniti, senza i suggerimenti degli allenatori da tastiera. FUORI LE PALLE E FUORI LA VOCE”.
Panthers 1976 Reyer Venezia