Un grande capolavoro di Luigi Serena per arricchire l’offerta del Museo Bailo. Questa mattina è stato ufficializzato il conferimento in comodato del Ritratto della signora Zamprogno Dal Din (risalente al 1908), opera che verrà esposta al Bailo insieme alle altre “tele” di uno dei più grandi esponenti del verismo veneto.  Il ritratto arriva così ai Musei Civici grazie a Letizia Ortica che ha voluto assicurare un generoso contributo per arricchire il patrimonio artistico dei poli museali e sensibilizzare i possessori di opere d’arte significative alla condivisione, anche temporanea, per arricchire l’offerta culturale della città.

L’ opera del pittore Luigi Serena di cui già le collezioni civiche conservano numerosi dipinti e disegni, resa nota solo nel 2019, quando venne esposta alla mostra antologica sull’artista allestita a Montebelluna, raffigura una signora dell’alta società montebellunese, come riportato nella firma sulla tela. La ritratta tiene in mano il catalogo della Biennale di Venezia del 1903, come si riconosce dalla copertina: un dettaglio di gusto e un sottile riferimento all’interesse artistico della signora effigiata. Si tratta di un’opera singolare all’interno della produzione dell’artista, uno dei principali esponenti della scuola pittorica veneziana del vero degli ultimi decenni dell’800 e simbolo di questa tendenza artistica a Treviso, tanto da essere nominato il “Giacomo Favretto trevigiano”.

Il Ritratto della sig.ra Zamprogno Dal Din rappresenta un esempio insolito ma anche una prova della versatilità dell’artista, capace di lavorare anche su commissione, eseguendo ritratti in posa straordinariamente in grandi dimensioni. Per questo motivo, l’opera ha trovato collocazione nella sala dedicata ai ritratti di Luigi Serena allestita al Museo Bailo, e sarà vicina e in dialogo anche con altri dipinti dello stesso genere e di misure simili eseguiti da altri artisti del periodo come Giulio Ettore Erler, Giovanni Apollonio e Rosa Bortolan, che nel trevigiano ritrassero esponenti della società culturale e mecenatistica del periodo, in piena Belle Époque.

Luigi Serena. Studente all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dal 1878 si stabilì a Treviso dove rimase per il resto della vita, lavorando nel suo studio e all’aperto. La sua produzione più nota consiste in scene di genere, ritratti di popolani e scorci di vita domestica, ma anche vedute di città e di campagna, soprattutto trevigiane. Nell’ambito dei suoi ritratti femminili, sono conosciuti per lo più esempi a mezzo busto di personaggi del popolo, talvolta abbozzati oppure colti come in un’istantanea.