Si conclude domani 24 marzo la nuova edizione di Food Academy, un format  di alta formazione dedicato alla ripartenza: chiusi e aperti ma uniti dalla voglia di comprendere

 

Pubblici esercenti e alimentaristi guardano oltre la pandemia. Per questo hanno organizzato un master di alta formazione interamente dedicato alla ripartenza. Tornano in aula (virtuale) per affrontare i cambiamenti del post pandemia, conoscere i nuovi consumatori, le strategie di vendite, i servizi accessori della “nuova normalità”.

Si conclude domani, mercoledi 24 marzo, il progetto di Food Academy, la cabina di regia progettuale messa in moto da Fipe e Fida Confcommercio, due tra i principali Gruppi aderenti della Confcommercio provinciale. L’incontro è aperto a tutti gli interessati, non solo alla platea di associati e si svolgerà previa iscrizione.

Per ricevere il link inviare mail a : k.cisolla@unascom.ita.tessariol@unascom.it

A concludere il percorso iniziato ai primi di marzo sarà, Alberto Fedel, consulente e formatore esperto di servizio, comunicazione, vendita e post vendita. Fedel entrerà nel vivo di questo cambiamento tanto annunciato e ancora troppo poco conosciuto o lasciato all’esperienza dei singoli, offrirà esempi concreti (come sarà il food gourmet?), idee e spunti per rivoluzionare il negozio o il locale, per comprendere nel pieno i segnali latenti che i consumatori lanciano.

Riccardo Zanchetta, presidente di Fida, categoria che raggruppa tutto il commercio alimentare, afferma: “noi siamo stati i più esposti, aperti per decreto e soggetti ad un surplus di lavoro. Ma abbiamo visto davanti ai nostri banconi, in diretta, la paura della gente, lo smarrimento, il cambiamento dei clienti, le nuove modalità di spesa e le richieste. Ci siamo adattati in poche ore ed abbiamo reagito. Il problema non è né l’ordine su whatsapp, né on line. Il problema è che oggi, nel post pandemia, sta cambiando nel profondo l’approccio al cibo e al consumo alimentare.”

Dania Sartorato, presidente di Fipe, spiega che: “la nostra categoria è stata ed è tuttora molto penalizzata, abbiamo deciso di rimetterci in gioco e di partire dalle nuove dimensioni che ci ha lasciato la pandemia, dal delivery a tutte le declinazioni del “fast” oggi richieste dai nuovi consumatori, stanno cambiando gli ordini, il modo di fare i menu, le tipologie di consumo, la modalità di consegna, sta emergendo un nuovo concetto di consumo”.

LE STORIE, ECCO CHI E’ TORNATO IN AULA

Maddalena Stecca, Macelleria Stecca in centro città a Treviso “Partecipo e studio perché sento la necessità di capire la realtà che cambia e imparare nuove cose, tra i clienti vedo ancora tanta paura, noi stessi siamo stati colpiti dal virus, abbiamo tenuto chiuso, ora vedo che si fa fatica a ricostruire la fiducia”.

Marco Guerra, Osteria con cucina a Casale sul Sile: “Ci mettiamo in gioco anche noi, proviamo a studiare per capire il cambiamento. Ci stiamo provando con tutto il nostro cuore e il nostro impegno. L’asporto va bene per chi già faceva asporto, ma trasformare la convivialità intrinseca della ristorazione con l’asporto è dura”.