Un Guercino del 1615, una Madonna con Bambino mentre gioca con il piccolo San Giovanni Battista. Lo ammiri con la luce della notte alla finestra della antica canonica di Cavalese illuminato da un faro. Esattamente come lo aveva pensato il Guercino, una scesa dolcissima, avvolta da una luce morbida, illuminata dalla luce della luna, un gioco di luci ed ombre che ti portano dentro la scena e ti fanno cogliere la dolcezza del tratto pittorico. Il blu del mantello brillante di lapislazzuli, il velo bianco che incornicia il volto della Madonna e regala candore e dolcezza come quella di una mamma mentre stringe il suo bambino che gioca con Giovanni Battista, ignari del futuro che li aspetta. Una scena presa dal quotidiano, una istantanea dipinta nel 1615 per una storia travagliata di un quadro che ai committenti non piaceva e che venga ridotta ad un tondo post raffaellesco. Il Guercino, pittore amato ma dimenticato e ritornato alla ribalta nel Ventesimo secolo e rincorso tra aste e chiese. Il Guercino, pittore nato a Cento, nella pianura piatta e dall’orizzonte in finito, a cavallo tra il Rinascimento e il barocco, tra una esplosione di manierismo fatta di colori intensi e avvolgenti e l’abbrivio verso il barocco fatto di volute, di colori sgargianti e di oro. Una scoperta casuale a Cavalese fatta grazie a Paolo Chinellato, appassionato e collezionista d’arte, una vita la sua legata al Guercino. Un amore tra lui e il quadro per questo appassionato d’arte di chiara origine trevigiana ma uomo che ha vissuto nel mondo. Ha scoperto il quadro casualmente e se è innamorato ed ora è esposto nella antica Canonica di Cavalese, in Val di Fiemme, in Trentino. Un’opera i cui bozzetti sono all’Albertina di Vienna, al Rijksmuseum di Amsterdam, al Windsor Castle in Inghilterra, alla galleria Pallavicini a Roma ed alla Fondazione Campbell in Texas. Un quadro non acquistato per speculazione finanziaria, ma per il messaggio che trasmette. E l’idea di far conoscere l’arte ai bambini, ricreare la passione per l’arte che dal nostro Paese ha insegnato al mondo. Il progetto di Paolo Chinellato è quello di rendere l’arte antica fruibile, interessante e alla portata di tutti. Far rivivere le opere antiche utilizzandole nell’educazione di piccoli e giovani a valori solidi e allo stesso tempo valorizzare il territorio portando le opere in tour al di fuori dei classici musei, spiegandole con un approccio innovativo e accattivante. Ma soprattutto riportare le opere disperse all’estero in Italia, valorizzandole. Un progetto ambizioso ma che dovrebbe essere nei pensieri di tutti gli italiani che potrebbero vivere solo di arte e di bellezze del nostro territorio. Una visita mozzafiato ad un quadro che da solo vale un viaggio a Cavalese .