Torna finalmente in tutto il suo splendore il fiore d’inverno a Dosson di Casier. Dopo i due anni di pandemia, la convivialità passa attraverso una festa che, da sempre, è un punto di riferimento importante per la tradizione, la cultura e l’economia casierese.

Nei fine settimana che vanno dallo scorso 20 gennaio al 5 febbraio 2023, la tradizionale Festa del Radicchio Rosso di Treviso richiama visitatori da tutta Italia, oltre agli appassionati di filatelia arrivati domenica 22 gennaio a Dosson per l’inaugurale annullo filatelico.

«Vicinanza e spirito di comunità sono due valori che abbiamo conosciuto nei momenti più difficili, riaffiorati ora in questo importante evento divenuto una ricorrenza annuale. Sono contento di aver ricominciato a celebrare le feste nel paese, oggi vissute da tutti noi con uno spirito nuovo: le limitazioni imposte dalla pandemia sono servite a farci apprezzare oggi ancora di più questi momenti di convivialità» ha detto il Sindaco Renzo Carraretto.

E ha aggiunto: «Noto con piacere il grande successo delle proposte dei piatti tipici, in collaborazione con i migliori ristoranti, dove i paroni de casa indiscussi sono il risotto al radicchio e il radicchio fritto».

IL RADICCHIO ROSSO DI TREVISO TRA STORIA E LEGGENDA

Molte sono le leggende della tradizione popolare legate all’origine del processo di trasformazione della comune cicoria in un’eccellenza gastronomica speziata e piccante, opportunamente soprannominata fiore d’inverno.

In un racconto popolare, i semi sembrano essere caduti dal cielo, forse trasportati da alcuni uccelli e depositati sulla cima di un campanile. In un altro, una congregazione di frati locali avrebbe custodito gelosamente i preziosi chicchi fino al momento del loro utilizzo. Un resoconto più realistico descrive la storia di una piccola pianta autoctona che cresceva naturalmente lungo le rive dei fiumi e negli orti, spesso ignorata da agricoltori e gente del posto, fino almeno alla scoperta e alla sperimentazione della ben nota tecnica di sbiancamento.

Fonti vicine alla rinomata Associazione dei Produttori di Radicchio raccontano una versione molto plausibile – anche se meno fantasiosa – della leggenda popolare: sembra che, nella seconda metà dell’Ottocento, un contadino abbia portato a casa una carriola ricolma di comune cicoria, poi dimenticata per qualche tempo in un angolo, finché, in una fortunata notte di filò, un membro della famiglia non ne scoprì il contenuto. Con grande sorpresa di tutti i presenti, da sotto strati di foglie appassite fece capolino un cuore rosso vibrante e particolarmente amaro, il primo del suo genere. Come spesso accade, il caso potrebbe aver favorito la scoperta.

Quello che sappiamo per certo è che Giuseppe Benzi, agronomo lombardo, è stato lo spirito lungimirante dietro alla prima edizione della rinomata Sagra del Radicchio, svoltasi nella Loggia dei Signori a Treviso il 20 dicembre 1900. Siamo altrettanto sicuri che il primo premio fu assegnato ad Antonio De Pieri, un contadino originario di Dosson di Casier. Questi semplici dati storici confermano, senza alcun dubbio, il ruolo primario che Dosson di Casier ricopre nella coltivazione e produzione tradizionale del radicchio rosso sin dalle origini, a dimostrazione di quanto le associazioni locali rivendicano da oltre un secolo.

È grazie ad una chiacchierata tra amici che, nel 1986, nasce una delle sagre gastronomiche più rinomate di tutta Italia: la Festa del Radicchio Rosso di Treviso a Dosson. I membri dell’Associazione dei Produttori del Radicchio Rosso di Dosson non avevano dubbi: un prodotto tipicamente locale come il radicchio rosso meritava di fare gli onori di casa in una celebrazione che avesse luogo nella propria culla.

36 edizioni dopo, l’evento è diventato un baluardo del turismo enogastronomico italiano, arrivando a radunare appassionati da tutta la penisola per 10 giorni di degustazione e divertimento.

Il concorso letterario nazionale promosso dal Comune di Casier giunge alla IX Edizione con un riscontro nazionale di tutto rispetto e racconti arrivati da ogni parte d’Italia, il più “lontano” dalla Campania.

Il concorso si prefigge la finalità di avvicinare giovani e meno giovani all’esperienza della scrittura, stimolandone le capacità riflessive e creative in un territorio ricco di tradizione come quello trevigiano.

Inoltre, si inserisce nell’ambito delle iniziative collaterali alla 36ª Festa del Radicchio Rosso di Treviso IGP, manifestazione che intende promuovere il radicchio rosso tardivo, in una zona che si contraddistingue per essere una delle più qualificate come produzione.

La giuria, confermato il presidente Maria Elisa Aloisi – avvocato catanese specializzata in violenza di genere e vincitrice del Premio Tedeschi – Giallo Mondadori 2021 con Il canto della falena – è già al lavoro per valutare non solo i finalisti del concorso nazionale ma anche gli elaborati degli studenti.

Gli altri giurati: Mara Zia, presidente del Premio Lorenzo Da Ponte e presidente della Casa Editrice Diastema, Alessandro Sbrogiò operatore culturale, scrittore e vincitore del Premio Da Ponte prima ed. e del Premio ‘Più a sud di Tunisi’- sez. Narrativa 2022, Carmela Tomei vincitrice di IoScrittore 2020 e Cristina Colombera, giornalista pubblicista, direttore del quotidiano online Il Nuovo Terraglio e del magazine settimanale Il Giornale delle Buone Notizie.

Il tema di quest’anno: “Che fai tu, luna, in ciel” richiama il verso del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia di Giacomo Leopardi, cui hanno risposto una quarantina di “penne” da tutta Italia.

«Proprio la Luna – commenta il Sindaco Renzo Carraretto – è una tematica che rievoca la tradizione popolare contadina legata al Lunario, anche nella coltivazione del radicchio. Mi auguro che la scelta di questo tema serva ad avvicinare le giovani generazioni alle attività collegate al nostro territorio».

I PREMI

Sezione Unica Narrativa

  • 1° Premio 500 euro attestato e valigetta di radicchio rosso IGP
  • 2° Premio 300 euro, attestato e valigetta di radicchio rosso IGP
  • 3° Premio 200 euro attestato e valigetta di radicchio rosso IGP

Premio Speciale Giovani Scrittori (Under 18) premio di 200 euro, attestato e valigetta di radicchio rosso IGP.

Inoltre, tutti i racconti selezionati saranno pubblicati sul quotidiano online Il Nuovo Terraglio, sul magazine settimanale Il Giornale delle Buone Notizie partner del concorso e sul sito istituzionale del Comune di Casier.

SABATO 4 FEBBRAIO LA PREMIAZIONE ALLA FESTA DEL RADICCHIO DI DOSSON “Non poteva essere altrimenti – spiega l’Assessore alla Cultura, Istruzione e Turismo del Comune di Casier Roberta Panzarin – il Radicchio Rosso di Treviso è il simbolo della cultura e della tradizione del nostro territorio, capace di attirare turisti da tutta Italia e non solo, complice anche la bellezza del Parco del Sile. Premiare gli autori dei racconti durante la Festa del Radicchio è motivo di vanto per tutta l’amministrazione comunale e per la Biblioteca di Casier, che hanno profuso un grande impegno e meritano i nostri ringraziamenti. Ma c’è di più. Per gli autori che non potessero essere presenti è prevista una diretta streaming, così che tutti, vicini o lontani, possano partecipare a questa grande festa della scrittura e della convivialità”.

IL MEMORIAL FRANCESCA RAGO

L’amministrazione comunale in partnership con l’Istituto Comprensivo di Casier, accanto al concorso nazionale “Rosso d’inverno” giunto alla nona edizione, propone la seconda edizione del Premio intitolato a Francesca Rago, dedicato agli studenti dell’Istituto Comprensivo di Casier.

I dodici elaborati, selezionati in una prima fase dai docenti della scuola, saranno successivamente valutati dalla stessa giuria del concorso nazionale “Rosso d’inverno” a cui questo premio è correlato, per decretare i due vincitori rispettivamente per le classi seconde e terze.