Il PD provinciale si appella a Luca Zaia: “servono misure più stringenti per evitare un’ecatombe”

 

“Quello che chiediamo sono trasparenza ed una strategia chiara fino all’arrivo del vaccino, anche a costo di ulteriori restrizioni.  Se il governatore Zaia deve prendere decisioni impopolari ma ha paura della reazione dell’opinione pubblica, sappia che su questo fronte troverà collaborazione istituzionale. Allo stesso modo, vorremmo non venissero liquidate come provocazioni politiche le proposte che come Pd provinciale avevamo avanzato a fine novembre per far fronte alla già allora intollerabile difficoltà da parte delle strutture ospedaliere di accogliere i pazienti Covid nelle aree della provincia più colpite dal virus, come la Castellana e la Pedemontana. Il punto ineccepibile è questo: non è più tempo di scuse né di propaganda, dobbiamo agire prima che sia troppo tardi, adottando misure più stringenti o rischiamo di raggiungere i livelli di ricoveri e decessi delle zone rosse”.

L’appello arriva dal segretario provinciale del PD Giovanni Zorzi e da Nicolò Rocco, responsabile sanità per il partito in provincia di Treviso.

“Dire che i dati del Veneto siano alti per l’alto numero dei tamponi o perché a differenza della Germania (che infatti ha annunciato il lockdown totale) conteggiamo i decessi anche di chi muore di altre patologie, è un modo per non affrontare il problema – continuano i due esponenti del Partito Democratico -. Lo stesso dicasi se si addossa la responsabilità ai cittadini, dopo che per mesi questi hanno ricevuto dalle istituzioni a loro più vicine, come Regione e Provincia, indicazioni a dir poco contrastanti, se solo pensiamo alle recenti parole di Zaia e Marcon contro il divieto di spostamenti tra comuni.”

Ma non ci interessa la polemica fine a se stessa. Siamo seriamente preoccupati per gli appelli del personale sanitario, per la salute dei cittadini, per la tenuta del nostro sistema sanitario. Nella prima ondata conoscere qualcuno che avesse avuto a che fare con il Covid nella nostra provincia non era così frequente. Oggi ciascuno di noi ha avuto a che fare in famiglia o nella propria cerchia di amici con il virus. E il trend purtroppo è destinato a salire. La pressione nei nostri ospedali, come dimostra la situazione drammatica a Montebelluna, ce lo sta dimostrando. La zona gialla è un fattore, ma altre Regioni, che sono sempre state zona gialla, come il Lazio, non soffrono come noi”.