IL DRAMMA DELLE DONNE NEL ROMANZO DI PAMELA FERLIN

SABATO 9 DICEMBRE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO A SANTA CATERINA CON L’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITA’ TESSAROLO E IL DIRETTORE DEL CORRIERE DEL VENETO RUSSELLO

Sabato 9 dicembre, alle 17.00, nella Sala Coletti di Santa Caterina, si terrà la presentazione del libro “In questa notte afgana” (Edizioni Piemme) di Pamela Ferlin, scrittrice padovana. 

Con l’autrice dialogheranno l’assessore alla Città Inclusiva del Comune di Treviso, Gloria Tessarolo, e Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto.

Nel corso della serata si parlerà delle storie che animano le pagine del libro, nato nella notte in cui i Talebani hanno preso Kabul e hanno fatto calare, sull’Afganistan tutto e specialmente sulle donne afgane, una notte pesante e infernale. La privazione delle libertà fondamentali a tutta la popolazione femminile diventa la prima e più esibita politica del nuovo governo talebano, la più odiosa tra queste è la perdita del diritto allo studio che viene inflitta, tra le altre, a Sima e Aziza, due studentesse dalle cui storie nasce questo libro. Da un reportage giornalistico si trasforma poi in un romanzo che è l’affresco di un momento storico e di un paese inserito nella geopolitica internazionale. Ma è anche il ritratto di un mondo interiore, quello dei personaggi che lo animano, in trasformazione dolorosa e traumatica e immancabilmente esistenziale. L’occidente e l’Afghanistan si mettono in relazione grazie a persone e personaggi che si incontrano e si cercano a dispetto delle distanze, la violenza e la disperazione che, nonostante la sfiducia causata dagli eventi, non vuole cedere alla perdita della speranza. 

«Tutte le figure che compaiono nella storia sono vere e realmente esistite, anche le vicende sono vere, anche le esigenze della narrazione lasciano poco spazio alle licenze letterarie» dichiara Pamela Ferlin, che le ha vissute in prima persona e in presa diretta da quella notte del 15 agosto 2021. Con Tessarolo, Russello e Ferlin si analizzeranno anche la condizione attuale in Afghanistan che deriva dalle scelte politiche interne e internazionali, la povertà assoluta nella quale la popolazione è piombata e l’oscurantismo causato dall’oltranzismo religioso. Parallelamente cercheranno di indagare le dinamiche delle differenze culturali che anche in Italia continuano a determinare violenze di genere e ingiustizie sociali. 

«Parlare oggi di Afghanistan e diritti violati non è solo un modo per tenere accesi i riflettori su una storia d’attualità ancora tutta da risolvere, ma anche un’occasione per discutere di come la privazione dei diritti colpisca in via prioritaria le donne e i bambini. Ancora oggi, gli ostaggi sono sempre donne e bambini. E noi, nel cammino delle pari opportunità, che consapevolezza portiamo?».