soldi (foto di repertorio)
soldi (foto di repertorio)
Casartigiani Veneto a margine dell’assemblea di Upi Veneto: «È necessario rivedere le procedure della pubblica amministrazione, troppi cantieri bloccati a causa dei rincari, servono sostegni immediati alle imprese»

È avvenuta questa mattina la sottoscrizione da parte dei componenti di Upi Veneto, riuniti a Treviso, del documento intitolato “Proposte di interventi urgenti per evitare il blocco dei cantieri, in particolare quelli finanziati dal Pnrr, a seguito dei rincari di energia, materie prime e i ritardi negli approvvigionamenti, determinati dal contesto socio-economico internazionale”. Il testo, prendendo atto dell’impennata inflazionistica registrata negli ultimi mesi e la difficoltà di approvvigionamento di molte materie prime, segnala il rischio diffuso di non poter concretizzare le pianificazioni di rilancio economico e infrastrutturale previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

«La discussione di questo documento, allargata anche alle associazioni di categoria» ha commentato il direttore regionale di Casartigiani Veneto Salvatore D’Aliberti «rappresenta un positivo esempio di concertazione, che testimonia il dialogo aperto tra il mondo produttivo e le istituzioni locali. Confidiamo che il Governo prenda seriamente in considerazione i contenuti delle proposte che arrivano dalla nostra regione e soprattutto che i politici del Veneto portino a Roma le posizioni di questo fronte ampio e compatto: i nostri parlamentari si impegnino per concretizzare le nostre richieste».

«La situazione», ricorda D’Aliberti, «sta diventando sempre più grave di giorno in giorno: l’attuale congiuntura sta mettendo a rischio tutti i fondamentali della nostra economia, colpendo in modo particolare le piccole e medie imprese. In più», aggiunge, «l’eldorado del Pnrr, che ha alimentato la fiducia dei mercati e delle imprese negli ultimi mesi, rischia di svanire sotto il peso di una crisi ancor più grave di quella creata dalla pandemia, e forse anche dal credit crunch di oltre una decina di anni fa. Per il Veneto, poi, ci sono anche da considerare gli investimenti delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, bisogna trovare rapidamente i correttivi».

A spaventare sono soprattutto l’inflazione e la carenza di materie prime: l’indice dei prezzi al consumo secondo l’Istat è aumentato del 6,7% su base annua e negli ultimi mesi ha continuato a crescere. Il Veneto e la provincia di Treviso su questo fronte detengono un preoccupante record e stanno pagando l’impennata dei costi più di altri. «I piccoli e medi imprenditori» conclude D’Aliberti «vivono ogni giorno questa crisi: i magazzini sono vuoti, le commesse vengono dilazionate nel tempo, i preventivi devono essere rivisti al rialzo per non lavorare sottocosto. Il governo e le forze politiche devono prendere atto di questa tempesta perfetta, smettere di litigare su pretestuose battaglie di bandiera, e mettere in campo decisioni sostanziali e coraggiose».