Mantenere vitali a lungo termine le cellule del tessuto adiposo, tramite la crioconservazione, per poterle poi utilizzare a fini terapeutici.

Questo l’obiettivo raggiunto, dopo aver effettuato analisi e test su centinaia di campioni di tessuto adiposo, da Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso Onlus (FBTV). 

Si tratta di un risultato molto importante, considerato che i tentativi in ambito internazionale di crioconservare il tessuto adiposo finora non avevano dato risultati affidabili e, di fatto, la procedura non aveva mai avuto un’applicazione pratica a fini terapeutici. 

“E’ una gran bella notizia, un altro primato della sanità venetacommenta il Presidente della Regione Veneto Luca Zaiaraggiunto da un’organizzazione unica nel suo genere come la Banca dei Tessuti del Veneto creata a Treviso. Complimenti a Giuseppe Di Falco e a tutto il suo team, che non si limitano al lavoro ordinario, ma sperimentano nuove frontiere come la criopreservazione del tessuto adiposo autologo. Non solo scienza pura, ma anche aiuto concreto, ad esempio alle donne mastectomizzate, per superare lo stigma del tumore. FBTV – conclude Zaia – si conferma ingranaggio fondamentale della grande squadra veneta del procurement e dei trapianti”.

FBTV ha iniziato a lavorare su questo obiettivo ambizioso e mai raggiunto finora, nel 2012. La difficoltà principale era quella di riuscire a mantenere la vitalità del tessuto, essenziale ai fini dell’utilizzo clinico differito del tessuto stesso, dopo crioconservazione.

Completata la fase di ricerca in laboratorio e ottenute le necessarie autorizzazioni Regionali (Centro Regionale Trapianti) e Nazionali (Istituto Superiore di Sanita, CNT), si è passati all’applicazione clinica attraverso uno studio che prevede l’arruolamento di pazienti già sottoposte a mastectomia e ricostruzione protesica e ritenute oncologicamente guarite, per le quali la tecnica ricostruttiva a suo tempo utilizzata non ha dato il risultato sperato.

In questi casi può esserci indicazione, per la correzione del difetto, al lipofilling, (trasferimento di tessuto adiposo dello stesso paziente da un’area corporea a un’altra).

La tecnica tradizionale, laddove non sia sufficiente un’unica procedura di lipofilling, prevede più interventi con conseguenti multiple ospedalizzazioni.  

La nuova procedura prevede invece un unico intervento in anestesia generale, durante il quale si effettua un cospicuo prelievo di tessuto adiposo, una parte del quale viene direttamente infiltrata nella zona da correggere e la restante parte viene inviata alla FBTV che valuta e processa il tessuto, lo suddivide in diverse aliquote e procede alla crioconservazione. 

Ciò consentirà al chirurgo, nei mesi successivi, di effettuare ulteriori sessioni di lipofilling alla medesima paziente senza dover ricorrere a nuovi interventi e conseguenti ospedalizzazioni. Risultano evidenti i vantaggi sia per la paziente sia per il Sistema Sanitario.

Per tale progetto la Banca dei Tessuti ha coinvolto quattro Centri di Chirurgia Plastica di rilievo nazionale e con ampia esperienza in tema di ricostruzione mammaria e utilizzo della tecnica del lipofilling: Padova, Treviso, Udine, Verona.

La collaborazione con i chirurghi è stata di fondamentale importanza.

In particolare l’équipe di Chirurgia Plastica del Ca’ Foncello di Treviso, guidata dal dr Giorgio Berna, che ha collaborato con FBTV anche nella fase di ricerca, ha iniziato l’arruolamento delle pazienti, due delle quali sono state operate

con successo nel corso degli ultimi mesi.  Le analisi e i test effettuati da FBTV sul tessuto prelevato hanno confermato, in entrambi i casi, la vitalità.

Alcuni giorni fa è stato effettuato il primo trapianto di tessuto adiposo criopreservato in una delle pazienti già sottoposte a lipofilling e crioconservazione di parte del tessuto prelevato. L’intervento è stato effettuato in ambulatorio con una permanenza della paziente nella struttura ospedaliera di circa 20 minuti.

Si tratta di un risultato di enorme rilevanza sul piano scientifico: FBTV è la prima Banca dei Tessuti in Italia ad avere avuto l’autorizzazione da parte delle autorità competenti alla criopreservazione del tessuto adiposo e la prima in Europa ad avere raggiunto l’obiettivo dell’applicazione clinica di tale metodica: un significativo contributo alla riconosciuta alta qualità della ricerca e dell’assistenza sanitaria specialistica della Regione del Veneto.