Jörg Halubek Dirigent Photo: Marco Borggreve

Sabato 28 ottobre il festival internazionale di musica antica “Baroque Experience 2023” giunge al suo ultimo evento. Per l’occasione la Fondazione Antiqua Vox ha scelto una sede straordinaria, poiché tale è il tema al centro dei due appuntamenti che porteranno il pubblico alla riscoperta degli strumenti antichi della preziosa Collezione Lattes, custodita nei Musei Civici di Treviso.

Antiqua Vox, presieduta da Claudio De Nardo, da tempo è impegnata nel progetto “Restituire Bellezza”, sostenendo il recupero e la valorizzazione degli strumenti storici di prestigio che fanno parte del patrimonio di Treviso. Tra questi spiccano il clavicembalo seicentesco attribuito a Mattia De Gand, custodito a Santa Caterina, e il violoncello cinquecentesco la cui fattura si deve a Gasparo da Salò.

Per illustrare le fasi dei restauri, alle 16.30 si terrà l’incontro con il restauratore Graziano Bandini e il maestro liutaio Franco Simeoni. Alla loro sapienza Fondazione Antiqua Vox ha affidato la rinascita di due “gioielli” della collezione, lasciata dal conte Lattes. Il primo è il clavicembalo dalla storia molto antica e di valore alquanto elevato per la bellezza delle decorazioni della cassa di custodia e l’eccelsa qualità del suono. Viene attribuito al cembalaro fiammingo Mattia De Gand, anche se non fu dallo stesso firmato. Egli, nato nel 1663, lavorò nella bottega del cembalaro Giuseppe Boni da Cortona, non si sa se come apprendista o dipendente.

Porta sicuramente la sua firma il clavicembalo del 1685 conservato nel Museo degli strumenti antichi di San Colombano a Bologna. Dall’analisi delle cornici e delle modanature, e sulla base di diverse analogie (in primis la struttura similare), lo studioso Denzil Wraight formulò le ipotesi che i due cembali di Bologna e Treviso fossero entrambi stati costruiti da Mattia De Gand.

Con il progetto “Restituire Bellezza”, al pari del clavicembalo, è stato riportato a nuova vita il violoncello Gasparo da Salò, affidato alle cure del liutaio Franco Simeoni. Si tratta di uno strumento di grande valore per le sue caratteristiche stilistiche e costruttive. La sua squisita fattura richiama lo stile della scuola bresciana del tardo Cinquecento e inizio Seicento, rappresentata dal grande liutaio Giovanni Paolo Maggini e dal suo maestro Gasparo da Salò, il quale per lungo tempo ha conteso ad Andrea Amati il primato della costruzione dei primi violini. Anche Simeoni racconterà come è intervenuto sullo strumento, che si è conservato sostanzialmente integro. 

Il clavicembalo De Gand e il violoncello Da Salò faranno udire la loro voce nel concerto che seguirà alle 20.45, sempre al Museo Bailo. A farli dialogare saranno due prestigiosi interpreti: l’ungherese Balázs Máté al violoncello e il tedesco Jörg Halubeck al clavicembalo. Il violoncellista di Budapest, che nel 2010 ha ricevuto il Premio Liszt per meriti musicali, è lieder dell’ensemble Aura Musicale e conta un’intensa attività come solista in orchestre barocche di fama mondiale.

Il tedesco Jörg Halubeck è direttore d’orchestra, clavicembalista e organista specializzato in musica antica sia in veste di solista sia in ensemble. Molto attivo come clavicembalista e organista in Germania e all’estero, nel 2004 ha vinto il prestigioso concorso internazionale Johann Sebastian Bach di Lipsia.  Sabato 28 ottobre, quindi, Fondazione Antiqua Vox propone un’occasione unica per poter ascoltare musica barocca eseguita su strumenti originali, con l’esecuzione di compositori del Seicento.

Il concerto sarà aperto dalla “Canzona ottava detta l’Ambitiosa” di Gerolamo Frescobaldi e proseguirà con pagine di Von Kerll, Gabrielli, Vivaldi, J.S. Bach e Geminiani