L’amministrazione replica il Treviso Fund con altri 260mila euro.
È stato approvato dalla Giunta il rifinanziamento di Treviso Fund, provvedimento istituito dall’Amministrazione comunale di Treviso per sostenere attività produttive e imprese nel processo di ripresa dopo l’emergenza Coronavirus.
«Il Treviso Fund si è dimostrato un provvedimento particolarmente apprezzato per il quale abbiamo ricevuto richieste di informazioni anche da molte altre Città – sottolinea il sindaco Mario Conte – Gli ultimi mesi sono stati particolarmente difficili per imprese e partite Iva: la possibilità di ritornare a investire, con tassi agevolati e con una burocrazia ridotta al minimo ha permesso al nostro tessuto economico di tirare un sospiro di sollievo. Abbiamo voluto rifinanziarlo in quanto lo consideriamo un importante strumento per il rilancio delle attività».
Treviso Fund 2, grazie a un contributo di 260mila euro ai Cofidi (garanti per l’erogazione di prestiti) Trevigianfidi, Canova Cooperativa Artigiana di Garanzia della Marca Trevigiana, Consorzio Veneto Garanzie – Confartigianato e Fidimpresa & Turismo Veneto, permetterà infatti di accedere a finanziamenti dai 10 ai 35 mila euro per una durata massima di 72 mesi, di cui 24 di preammortamento. Il finanziamento ha un tasso fisso di 0,70 e prevede tagli da 10 mila ai 35mila euro.
«Si continuano a vedere grandi bonus ma ancora pochi soldi – afferma il vicesindaco Andrea De Checchi – La necessità rimane la liquidità. A settembre, quando le prime moratorie scadranno, il mondo dell’impresa si troverà ad avere necessità di liquidità per sostenere la gestione corrente e noi riteniamo che tali denari dovranno essere erogati rapidamente, con semplicità e a condizioni vantaggiose. Per questo motivo abbiamo deciso di istituire il nuovo Treviso Fund. Da ultimo, vorrei sottolineare un ulteriore elemento, più volte ricordato anche dalle Prefetture, vale a dire il pericolo “usura”. Con provvedimenti di questa natura si cerca infatti di poter aiutare le partite Iva anche a non cadere nelle mani della criminalità»
Il budget per il Treviso Fund era stato esaurito in pochi giorni. Sono state poi oltre 80 le pratiche evase per imprese e partite Iva nei settori del commercio, della ristorazione, della consulenza dei servizi alla persona e dell’artigianato. Le attività dovranno avere la sede operativa nel territorio comunale di Treviso e per accedere al finanziamento si dovranno presentare l’atto costitutivo, la copia dell’ultimo rendiconto, visura camerale e dichiarazione dei redditi.
«Treviso Fund, questa nuova alleanza per lo sviluppo e per il rilancio della nostra economia si conferma essere un’iniziativa di successo. Un progetto al quale la nostra Banca ha creduto, fin da subito – commenta Claudio Alessandrini, Direttore Generale di CentroMarca Banca, primo istituto a credere nel progetto – Abbiamo risposto concretamente alle aziende del nostro territorio che sono riuscite ad ottenere un supporto immediato che potrà garantire continuità alla loro attività, mantenere la produttività e assicurare il servizio e sostegno alla Comunità. Siamo di fronte ad una significativa contrazione dei consumi e il nostro ruolo, oltre al credito, è anche quello di dare fiducia per la costruzione di un futuro migliore».