Queste le dichiarazioni di Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, subito dopo il match pareggiato in casa del Lecce e la qualificazione alla finale dei playoff.
“Questa squadra non finisce mai di stupirmi. Oggi è stata una partita difficilissima, contro una squadra veramente forte, alla quale devo fare i complimenti, perché in assoluto questa è stata la gara dove siamo andati maggiormente in difficoltà, in tutto l’anno. E’ normale, ci sta. Esistono anche queste partite, dove l’avversario è nettamente più forte. Lo dimostra siaa per come è stato costruito, ma ricordo a tutti che siamo stati costruiti per salvarci ed ora siamo in finale playoff. L’umiltà di sapere questo è determinante. Se oltre alla ricerca del gioco si soffre tutti insieme, si ottengono certi tipi di risultati. In realtà avevamo prepararto la gara come all’andata, ma avevamo un po’ di paura, mentre loro allagravano con una punta e ci tenevano il terzino bloccato; non riuscivamo a pressare e andare in parità numerica, quindi abbiamo cambiato modulo in corso gara per coprire meglio il campo nella sua ampiezza. Sono onesto a dire che volevamo essere più aggressivi e coraggiosi, ma l’aspetto psicologico ha inciso;  sapevamo di venire qui a Lecce, che ci sarebbe stato il loro ritorno e sarebbero stati più aggressivi, ma è anche vero che all’andata  abbiamo fatto 70 minuti straordinari, in cui abbiamo dominato, creando dieci palle goal a uno. Oggi questa gara si è incanalata in una gara di sacrificio, per merito del Lecce. Ma la forza del gruppo serve in questi momenti, in cui abbiamo lottato con i denti fino alla fine. Abbiamo superato questo turno ed ora il Venezia può sognare la serie A. Sul rigore di Mancosu l’ho vissuta male, me la sono vista brutta, ma mi spiace per lui, l’ho visto piangere, aveva la palla della qualificazione tra i piedi, l’ho rincuorato, anche se il suo errore ha giovato a noi. E’ un grande giocatore per la categoria, spero che si riprenda presto. Nel momento in cui mi rilasso sono morto, devo sempre stare sul pezzo, finché i giochi non sono finiti. Abbiamo speso tanto ed anche per questo abbiamo fatto un tipo di partita diverso dal solito. Tantissimi giocatori hanno speso l’impossibile, ora l’obiettivo diventa recuperare e mettere in campo tutto quello che avremo; se non avremo le gambe metteremo il cuore per andarci a prendere questa serie A”.