Che questi siano tempi bui è poco ma sicuro, che il mondo contemporaneo sembri aver perso la direzione pure. Michel Onfray prova a tracciare la via da seguire guardando indietro, oltre l’era moderna, oltre la medioevale fino al cuore di quella cultura classica a cui tanto dobbiamo e di cui troppo spesso ci dimentichiamo. Il prolifico filosofo francese (oltre cinquanta pubblicazioni all’attivo, non male per un cinquantenne) propone il recupero degli insegnamenti e della figura di Aristippo. Riflettere su questo filosofo greco è l’ideale per farsi un serio esame di coscienza e per ripensare al nostro stile di vita dal momento che Aristippo pone la questione della ricerca del piacere come obiettivo quotidiano per riconquistare una pulsione di vita che oggi sembra, in molti/troppi casi, persa. I presupposti teorici su cui si basa questo libro vanno in netta controtendenza con l’austerity a cui gli organismi sovranazionali (e nazionali) vogliono obbligare alcuni dei paesi europei e Onfray, sottilmente, cerca di esercitare il suo dissenso in un libro che presenta più elementi biopolitici di quanti non si possa pensare. n.c.