Generoso nel lavoro, nell’azione sindacale e nella vita. La Cisl trevigiana esprime cordoglio per la scomparsa di Giovanni Busnello, trevigiano, 87 anni, sindacalista della Cisl locale e nazionale stimato e conosciuto, protagonista con la moglie Marina nel 1985 di un gesto che cambiò la storia della medicina, acconsentendo all’espianto del cuore del figlio Francesco deceduto in un incidente stradale e permettendo così il primo trapianto di cuore in Italia.
Busnello si è spento questa mattina, giovedì 7 aprile, alla Casa dei Gelsi di Treviso. Lascia la moglie Marina, i figli Enrico ed Eleonora, i nipoti.
I funerali si terranno sabato 9 alle 11 nella chiesa di Santa Bona, il quartiere di Treviso dove risiedeva. La famiglia chiede di non ricevere fiori, ma eventuali offerte che saranno devolute alla Casa dei Gelsi.
Giovanni Busnello ha militato nella Cisl per 40 anni, ricoprendo diversi ruoli di rilievo. Dipendente del Comune di Treviso dal 1964 al 1980 con l’incarico di capoufficio al mercato ortofrutticolo, inizia a impegnarsi per la tutela dei diritti dei lavoratori proprio in quegli anni nella Federazione degli enti locali della Cisl, all’epoca denominata Filsel, di cui è diventato segretario provinciale e successivamente regionale e nazionale, a metà anni Ottanta.
Alla fine degli anni Novanta, raggiunta la pensione, prosegue il suo impegno nella Fnp territoriale, diventando nel 2005 responsabile della zona Treviso Centro della Federazione dei Pensionati, incarico che mantiene per tre anni, per poi diventare revisore dei conti sempre della Fnp. Parallelo l’impegno con Anteas, l’associazione di volontariato e solidarietà per l’impegno civile e sociale promossa dai Pensionati Cisl. Di Anteas Busnello è stato presidente regionale e ha contribuito in maniera determinante alla costruzione della rete di associazioni sull’intero territorio regionale.
“Se ne va un pezzo di storia della Cisl di Treviso – dice Franco Marcuzzo, segretario generale della Fnp Belluno Treviso -, un sindacalista molto preparato, di spessore non comune, molto rispettato e seguito, un esempio per tutti anche dal punto di vista umano. Non si può non ricordare il gesto di lucida generosità che lo portò, assieme alla moglie, ad acconsentire alla donazione del cuore del figlio Francesco, morto a 18 anni in un incidente stradale”.
Un gesto, quello della famiglia Busnello che ha permesso all’Italia di fare un grande balzo sotto il profilo medico, sociale e umano, rendendo possibile il primo trapianto di cuore nel nostro Paese.
“Esprimiamo la nostra vicinanza alla moglie e ai figli – dice Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso -, diciamo addio a un sindacalista competente, che credeva profondamente nei valori della giustizia e dell’equità. Busnello è stato un grande uomo, la sua storia, anche personale, rimarrà per sempre come esempio di grande generosità e la donazione del cuore del figlio, come lui stesso dichiarò in un’intervista, fu una ‘una scelta consapevole di solidarietà sociale’”. La donazione avvenne il giorno successivo all’autorizzazione, da parte del ministero della Sanità, del trapianto di cuore in Italia.
Al cordoglio della Cisl territoriale si uniscono la Funzione pubblica, la Federazione dei Pensionati, l’Anteas del Veneto e tutta la Cisl regionale.