Giorgia Meloni durante la visita agli stand degli espositori a Vinitaly ha parlato di eccellenza del made in Italy, con 4 mila aziende provenienti da 30 nazioni.
La prima visita agli stand della Fiera di Verona allo stand del ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, dove sono esposti i quadri di Caravaggio e Reni.

Sono le imprese che producono e vanno sostenute

«Non è lo Stato che produce, ma le imprese» ha detto la Premier tra gli applausi dei rappresentanti delle cantine di tutta Italia «Lavoriamo a un liceo del made in Italy» Questo è un governo che premia la  produttività. La Presidente del Consiglio ha  aggiunto che nell’agrario c’è una possibilità di sbocco nel mondo professionale molto più alta e il settore va sostenuto. “Questo è il nostro liceo – ha  affermato –  Il governo sta pensando a un «liceo del made in Italy, capace di unire il legame profondo che esiste tra la nostra cultura e la nostra identità»

La cultura del vino è civiltà

La Meloni ha sottolineato che è un dovere aiutare questo settore perchè funziona anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità. «Considero molto affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare qui per la prima volta due opere che sono legate al mondo del vino – ha affermato la Premier – Il vino non è solo un fatto economico ma anche culturale, fatto di storia, letteratura e filosofia del vino. Il Governo non poteva mancare in uno spazio che diventa essenziale e di chiara identità. Nel suo discorso un piccolo angolo di polemica su chi ha criticato l’iniziativa di esporre le opere di Caravaggio e Reni alla Kermesse del vino, ” Chi non sa che esiste una cultura del vino, non sa cos’è la civiltà  di cui noi stessi siamo rappresentanti- ha concluso il presidente del Consiglio.