Il termine scientifico con cui si indica la menopausa precoce è POF, acronimo di Premature Ovarian Failure.

Si tratta di una condizione in cui la cessazione del ciclo e i cambiamenti ormonali della menopausa compaiono prima dei 40 anni e interessa l’1% delle donne. Inoltre, esiste anche una menopausa prematura o anticipata che è quella che si verifica tra i 45 e i 50 anni e che riguarda il 4/5%.

Con una precisazione: l’arrivo della menopausa di fatto non dipende dall’età in cui la donna ha avuto le prime mestruazioni, ma da quella che viene chiamata riserva ovarica e che rappresenta la quantità di follicoli presenti sulle nostre ovaie. Alla base della menopausa anticipata, dunque, c’è un meccanismo fisiologico su cui possono pesare anche dei fattori esterni.

La menopausa precoce, quando spontanea, può essere più frequente nelle donne che hanno una patologia autoimmune, come l’artrite reumatoide o altre malattie a carico della tiroide. Ci sono poi dei fattori di rischio: il fumo, per esempio, anticipa la menopausa di almeno un paio di anni.

Menopausa precoce: è ereditaria?

Esiste una componente familiare, ma riguarda solo una forma specifica, dovuta a una mutazione presente sul cromosoma X e legata a un’anomalia genetica che dà tipicamente una menopausa precoce.

Tuttavia, esistono anche casi in cui la menopausa precoce non è un fenomeno naturale, ma la conseguenza di interventi chirurgici o terapie. È il caso di donne, per esempio, a cui sono state tolte le ovaie prima dei 40 anni in seguito a tumori, ma anche a patologie benigne come l’endometriosi.