I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre nel pomeriggio di ieri hanno tratto in arresto in flagranza di reato uno straniero, originario del Camerun, pregiudicato, senza fissa dimora, responsabile di una rapina impropria perpetrata all’interno dell’Unieuro del centro commerciale “Porte di Mestre”.
L’uomo dopo essersi introdotto all’interno del negozio e aver fatto un giro tra gli scaffali, si è impossessato di un computer portatile nascondendolo in maniera grottesca sotto il proprio giubbotto per poi allontanarsi forzando le barriere dell’entrata. Inutile l’ammonimento dell’addetto alla sicurezza e di una commessa. L’uomo ha iniziato a correre cercando di guadagnare la fuga in direzione della porta automatica di uscita del centro commerciale. A quel punto, aiutati anche da altri colleghi e clienti, gli addetti alla sicurezza riuscivano a bloccarlo e a riportarlo all’interno del negozio con non poca fatica. L’uomo infatti sebbene gli fosse stato intimato di fermarsi più volte, ha colpito gli addetti ripetutamente nel tentativo di divincolarsi e scappare.
Il Direttore ha immediatamente avvisato i carabinieri di Mestre che sono arrivati sul posto subito dopo prendendo in consegna il fuggitivo e restituendo integro il computer che aveva asportato poco prima.
I successivi accertamenti presso gli uffici del comando Carabinieri di Mestre, hanno consentito di verificare la dinamica del furto attraverso le immagine del sistema di videosorveglianza nonché il profilo criminale dello straniero. Numerosi infatti sono risultati i precedenti per furto e reati contro la persona. L’uomo inoltre è risultato irregolare e in Italia senza fissa dimora.
Per di più l’uomo si era già reso protagonista lo scorso 5 agosto, sempre all’interno del negozio Unieuro di Mestre, del furto di uno smartphone. In quella occasione, vistosi scoperto dagli addetti alla sicurezza e dal Direttore, era fuggito abbandonando la refurtiva poi recuperata.
Il Pubblico Magistrato di turno ne disponeva la traduzione presso il carcere di Venezia per il successivo giudizio.
Fortunatamente nessuno ha riportati lesioni o ferite gravi e la refurtiva è stata recuperata e restituita al direttore del negozio, integra e rivendibile.