DE’ LONGHI TREVISO – CIMOROSI ROSETO 88-61

DE’ LONGHI: Imbrò 9 (0/1, 3/5), Burnett 19 (5/9, 2/4), Alviti 13 (2/2, 3/5), Severini 9 (0/1, 3/3), Tessitori 5 (1/4 da 2); Logan 5 (1/2, 1/7), Sarto 5 (1/2, 1/2), Saladini 2 (0/1 da 3), Barbante, Chillo 7 (3/5 da 2), Uglietti 5 (0/1, 1/2), Lombardi 9 (2/3, 1/4). All.: Menetti

CIMOROSI: Rodriguez 7 (0/2, 2/5), Person 9 (4/7, 0/4), Akele 6 (3/6, 0/2), Bayehe 4 (1/2 da 2), Sherrod 6 (3/6 da 2); Giordano 5 (1/1, 1/2), Cocciaretto, Ianelli 2 (1/1 da 2), Penè 6 (3/4 da 2), Eboua 3 (1/3, 0/1), Pierich 13 (2/4, 2/6). Ne: Nikolic. All.: D’Arcangeli

ARBITRI: Sallustri, Centonza, Marziali

NOTE: pq 26-16, sq 45-27, tq 70-49. Tiri liberi: TV 13/14, RST 8/19. Rimbalzi: TV 22+9 (Tessitori 3+2, Lombardi 4+1), RST 26+15 (Bayehe, Akele 5+2). Assist: TV 24 (Imbrò 5), RST 7 (Rodriguez, Person 2). Spettatori: 4639.

Tutto piuttosto semplice per la De’ Longhi. Il Roseto è davvero privo di spine, non solo del play titolare Nikolic che osserva tutta la partita dalla panchina: ai biancocelesti basta un quarto per capire come attaccare la difesa abruzzese che collassa in area su Tessitori. E’ sufficiente riaprire sull’arco dove Alviti, Burnett e persino Severini non sbagliano un colpo. La pioggia di triple fa affogare gli Sharks nel mare in tempesta del Palaverde, lasciando poco o nulla agli ospiti, aggrappati soltanto all’esperienza di Simone Pierich.

Gli scout NBA in tribuna non ricavano certo buone impressioni da Paul Eboua, il 2 metri di scuola Stella Azzurra che più che impressionare sciorina errori in serie, persino in lunetta, pur accampando l’alibi di una caviglia in dispordine. Così gli osservatori si possono rifare con Burnett, l’uomo di Flint che offre una prestazione di assoluta sostanza non limitandosi ai tiri dall’arco ma accompagnando la sua partita con entrate, difesa, rimbalzi ed assist. Con lui si rivede Davide Alviti, nuovamente in quintetto ed in doppia cifra realizzativa lanciando segnali confortanti in ottica playoff. Ed è una vittoria di peso analizzando la serata di difficoltà al tiro di Logan, partito dalla panchina ed utile più in appoggio alla regia che in fase realizzativa.

Treviso è sempre seconda, dopo aver sperato in capitomboli di Montegranaro (a lungo in ritardo a Piacenza sponda Assigeco ed infine vincente) e di Verona. La De’ Longhi è comunque padrona del proprio destino, con due trasferte ed una partita casalinga contro Udine a chiudere la regular season per poi lanciare la corsa perdifiato verso la promozione. Obiettivo invece già centrato dalla Fortitudo, vincitrice del lunch match televisivo contro Ferrara e matematicamente promossa con tre turni d’anticipo. Resta un posto, da giocarsi in un confronto di gruppo a 16: Treviso vuole competere fino in fondo.