Lgtbe (la lega lesbiche gay transessuali bisessuali e eterosessuali) apre così il primo evento sul transessualismo organizzato all’Edera di Treviso.
Alessandra Gracis, insieme al senatore Claudio Giovanardi, chiariscono alcuni degli aspetti sui transessuali e i loro diritti, il tutto presentando il film documentario “Lei é mio marito (She’s my husband)” dove vengono raccontati i momenti salienti del percorso che ha portato Alessandro a diventare a tutti gli effetti Alessandra.Le registe sono Annamaria Gallone e Gloria Aura Bortolini e quest’ultima, filmmaker trevigiana, in particolare, si è interessata alla vicenda di Alessandro Gracis, appunto, noto avvocato civilista con studio a Conegliano, che a 52 anni ha deciso di cambiare sesso e diventare donna. Ci sono voluti 3 anni di riprese per completare il film documentario, che racconta i travagli interiori di Alessandra e tutta il complesso iter per sottoposti all’operazione chirurgica a San Francisco. Dal film emerge il ritratto di un affermato professionista nei suoi momenti di fragilità, i dubbi e tormenti prima dell’intervento, la sorpresa della sua trasformazione nei racconti di parenti ed amici, la comprensione dei clienti e dei colleghi e soprattutto il legame affettivo con la moglie che le è sempre rimasta accanto. Il matrimonio con Roberta, celebrato il 21 dicembre 2012 nel Comune di Conegliano, è valido finché Alessandra risulterà essere un uomo all’anagrafe. Ora la missione di Gracis è anche quella di seguire i casi di transessuali vittime di operazioni non riuscite.
Molti i messaggi mandati soprattutto alle istituzioni per rivedere dal punto di vista costituzionale e sanitario le possibilità per i transessuali in Italia.
Il film, che non ha mancato di provocare dure reazioni dalle parti più intransigenti, spesso legate al mondo “perbenista”, andrebbe visto da tutti, poiché toglie molti dubbi e perplessità su questa difficile realtà e abbatte molti dei pregiudizi ancora duri a morire.

Kalu

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