Home Festival ha il suo camping. Una novità importantissima, che porta l’approccio dell’evento ai livelli dei grandi appuntamenti europei. “Chi ha partecipato almeno una volta ai grandi eventi live mondiali capisce la portata della novità”, dicono dalla società che organizza l’evento. “Ora la nostra casa ha anche il suo bel giardino. Porteremo a Treviso un popolo di giovani innamorati della musica, che nelle ore libere visiteranno la città e potranno viaggiare via treno nei capoluoghi limitrofi alimentando un indotto turistico senza precedenti”.

Anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo si può ritenere soddisfatto:”Treviso come le grandi città europee, i grandi festival musicali sono anche sinonimo di turismo a cui la città è chiamata, in sinergia con tutte le forze produttive, a dare ospitalità. Treviso risponde quindi e si preparare ad accogliere, più pronta di prima, l’edizione dell’Home Festival di quest’anno per il quale c’è molta attesa. L’apertura del camping è un’azione importante, un altro modo per favorire lo sviluppo economico e artistico della nostra città”.

L’assessore allo sviluppo e alla crescita del Comune di Treviso Paolo Camolei ha voluto commentare:”Home Festival è entrato a pieno titolo tra gli eventi artistici della nostra città, individuare un’area che ospitasse il camping per i visitatori era diventata una priorità sia per noi che per gli organizzatori. Diamo così una risposta a tutti quei giovani che vorranno godere dei tre giorni di festival e lo potranno fare avendo poi una struttura capace di ospitarli – mi piace sottolinearlo – in tutta sicurezza. Prima qualcuno era costretto a mettersi al volante magari a notte fonda per raggiungere i camping di Jesolo. Ora non sarà più necessario”.

A questo punto, Home Festival è uno dei principali attori dell’incoming turistico di tutto il territorio collocato tra Treviso, Padova e Venezia coprendo una fascia di utenza giovanile che abitualmente si muove per godere di musica, divertimento, cultura e tradizioni culinarie. Stando ai dati Ciset, lo scorso anno in Veneto, regione più turistica d’Italia, ci sono stati 17.250.925 arrivi, un milione in più rispetto al 2014 (+6,1 % rispetto all’anno precedente) e  HF vuole fare la sua parte: proprio in questi giorni è stato siglato un accordo di collaborazione con Ostfest, una delle più grandi agenzie europee di turismo giovanile specializzata proprio nella mobilità festivaliera.

Da tutta Italia, da tutta Europa arriveranno e si fermeranno nella Marca Trevigiana giovani desiderosi di musica e di occasioni di socialità; giovani che vivranno per una settimana in una sistemazione, battezzata “Garden”, pensata per offrire i più alti standard di comfort possibili: agli ospiti basterà portare il proprio sacco a pelo e l’indispensabile per vivere al meglio sei giorni di grande musica, di scoperte turistiche, di cultura.

Contestualmente, Home festival ha attivato altre due importanti partnership sul fronte della mobilità sostenibile: BlaBlaCar il più grande network europeo di car sharing e Busforfun, società specializzata nei trasporti verso i grandi eventi che garantirà collegamenti dalle maggiori città italiane, dalle vicine capitali europee, ma anche da Pola e Lubiana.

BlaBlaCar, peraltro, non è al suo primo incontro con Home Festival: quest’anno la piattaforma per i viaggi in auto condivisi che conta 30 milioni di utenti nel mondo, è mobility partner dell’HF. Disponibile sul web e come app per iOS e Android, BlaBlaCar mette in contatto automobilisti con posti liberi a bordo e passeggeri che desiderino viaggiare nella stessa direzione, permettendo loro di condividere le spese di benzina e pedaggio, e di ottimizzare risorse che sarebbero altrimenti sprecate (i posti vuoti a bordo di veicoli già in circolazione). BlaBlaCar è una soluzione di viaggio economica, ecologica e social, grazie alla quale chi si sposta in direzione HF può condividere già nel tragitto condiviso con altri viaggiatori la propria passione per la musica. BlaBlaCar è presente all’Home Festival anche con uno spazio dedicato al relax, alla condivisione e al gioco.

Matteo Venturini