Il nuovo polo Amazon di Vicenza ha un’anima padovana, lo studio di progettazione che ha disegnato i nuovi spazi logistici del gigante e-commerce è infatti Ipt Project.
Le ruspe inizieranno a scavare da ieri, l’iter burocratico si è infatti concluso con la firma sul “permesso a costruire”, l’ultimo atto necessario per avviare un’opera molto attesa. Il via libera dell’amministrazione comunale permette adesso la nascita di un polo logistico che cambierà la storia della distribuzione nel Vicentino, ma non solo.
Si tratta di un lotto da 38,9 mila metri quadri, sui quali nasceranno magazzini e capannoni che si svilupperanno su ottomila metri quadri basati su una superficie utile di 9.700 metri quadri.
A diposizione ci saranno spazi per 230 van che Amazon utilizzerà per la logistica dell’ultimo miglio, quella che porta i pacchi direttamente a casa dell’acquirente dopo il passaggio per i grandi centri di smistamento.
Il nuovo polo sorgerà in via Serenissima, dietro il centro commerciale Palladio: nell’area che un tempo era occupata dal vivaio sorgerà un complesso dall’anima green, dotato di pannelli solari e di 400 colonnine per la ricarica elettrica dei veicoli.
Nel medio periodo, le ricadute occupazionali potrebbero essere interessanti: si stima l’assunzione di oltre un centinaio di persone.
È questo l’ultimo progetto presentato da Ipt Project, azienda fondata a Padova nel 2018 da Davide Ferro, Luigi Tommasi e Mirko Volpe, una società di ingegneria e architettura figlia dell’aggregazione di due storiche realtà di progettazione e consulenza tecnica per le quali lavoravano i soci fondatori. Ipt Project opera prevalentemente nel settore della progettazione e della direzione lavori di ambiti complessi. Nel 2019 aveva fatturato poco meno di un milione di euro, dato consolidato nel 2020 (nonostante il Covid) e con pacchetto ordini per il prossimo biennio in crescita.
“Per Amazon abbiamo portato a termine l’intera filiera dell’opera, dalla ricerca del cliente e dello spazio fino alla progettazione”, spiega Volpe, che ha coordinato il progetto in prima persona in collaborazione con l’architetto Elena Gomiero e l’avvocato Marta Tognon. “Ci sono voluti 23 pareri diversi per ottenere le autorizzazioni, il tutto condensato nella Conferenza dei servizi di sportello unico, con particolare criticità correlata alla viabilità da eseguirsi in fascia di rispetto autostradale. Ma siamo riusciti a tempo di record a portare a termine la missione. Ora che l’iter è concluso, voglio ringraziare per la grande professionalità il responsabile dello sportello unico per le attività produttive Alessandro Ceola, l’ex assessore all’urbanistica Marco Lunardi, il sindaco Francesco Rucco e l’assessore Silvio Giovine”.
Progetti come questi si realizzano solo con un know how aziendale molto verticale. Ipt Project opera infatti in ambiente Bim, metodo per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di un software.
“E’ in grado di garantire l’ottimale interazione multidisciplinare tra la parte edile e quella impiantistica per arrivare a predisporre la mappa esaustiva degli elementi che compongono il progetto”, conclude Volpe. “I soci fondatori di Ipt Project hanno esperienze decennali nello sviluppo di grandi progetti e nella pianificazione di grandi strutture e per questo riusciamo a portare a termine anche i progetti più complessi”.