A Mestre nella sede del Comando del 4° Battaglione Carabinieri “Veneto” in via Giuseppe Garibaldi si è tenuta questa mattina la cerimonia del 206° Anniversario della Fondazione.
In periodo di COVID -19 la cerimonia è stata voluta particolarmente sobria: il Prefetto, dottor Vittorio Zappalorto, unitamente al Comandante Provinciale, Colonnello Mosè De Luchi, e al Comandante del 4° Battaglione Carabinieri “Veneto”, Ten. Col. Giovanni Occhioni, hanno deposto una corona di fiori al monumento presente nel piazzale in commemorazione dei caduti dell’Arma.

Come ogni anno la ricorrenza diventa anche un momento per fare un consuntivo delle attività svolte nell’ultimo anno e molteplici sono le direttrici di intervento. In particolare si desidera mettere in luce:

– le quasi 141.000 chiamate pervenute al 112 e oltre 90.000 persone che hanno avuto accesso alle caserme dell’Arma della provincia di Venezia (presente con 2 Tenenze e 38 Stazioni) che evidenziano l’impegno quotidiano di risposta e vicinanza alle richieste dei cittadini veneziani ma anche ai numerosi turisti presenti anche in piccoli centri. Le articolazioni territoriali dell’Arma sono presidi di sicurezza che svolgono un’insostituibile funzione di rassicurazione sociale;

– il numero dei servizi svolti con compiti di vigilanza preventiva (34.582 servizi di pattuglia e perlustrazione);

– l’attività di contrasto alla criminalità, svolta da tutti i reparti in piena sinergia con l’Autorità Giudiziaria, che ha portato all’arresto di 582 persone e al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 5.720 persone;

– la particolare attenzione dedicata alla violenza di genere che quest’anno ha portato all’arresto di 35 persone, a 274 denunce in stato di libertà e 42 allontanamenti dalla casa familiare. L’Arma, con personale dedicato, opera in stretta collaborazione con i Centri Antiviolenza dei Comuni e offre nelle sue strutture di Venezia; Mestre e San Donà di Piave, delle sale per l’audizione protetta realizzate con il sostegno di Soroptimist Club International;

– le principali operazioni di servizio, svolte nell’ultimo anno. Fra le molte, si richiama:

1. la disarticolazione, poche settimane fa, il 12 maggio 2020, a seguito di una complessa attività d’indagine denominata “Revenge”, di un’associazione per delinquere dedita ai furti in abitazione e su automezzi in sosta, specie nei pressi di supermercati e cimiteri. Ricostruita la responsabilità degli appartenenti al sodalizio criminale in ordine a oltre 100 fatti reato, commessi in numerose provincie di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, tra il 2018 ed il 2019 con un danno complessivo per le vittime di oltre mezzo milione di Euro.
Si è riusciti inoltre a risalire al canale di ricettazione del materiale provento di furto individuando un soggetto marocchino, residente a Noventa Padovana (PD), il quale destinava la refurtiva presso il proprio paese natale. E’ stato accertato l’indebito utilizzo delle carte di pagamento asportate nel corso delle azioni delittuose con prelievi per oltre 50.000 €. Durante le indagini è stata individuata e sottoposta a sequestro refurtiva per un valore di circa € 100.000.

2. l’indagine “Tsunami” dei Carabinieri di Chioggia che ha avuto il suo epilogo investigativo con lo smantellamento, il 4 febbraio 2020, nell’ambito della città di Chioggia, di un gruppo criminale ben strutturato (25 persone arrestate) dedito all’importazione e allo smercio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, per un volume complessivo stimato di oltre 70 kg di cocaina, 150 kg di marijuana e 30 kg di hashish, consentendo di riscontrare un bacino di riferimento di oltre 150 acquirenti, residenti a Chioggia e nei comuni limitrofi delle province di Venezia, Treviso, Padova e Rovigo, tutti consumatori delle sostanze. Gli accertamenti, in particolare, hanno consentito di delineare una rete di pusher i quali, approvvigionandosi dai canali esteri convergenti in Slovenia, rifornivano principalmente gli illeciti mercati della città clodiense e del polesine.

3. l’indagine “El Dorado” che, il 13 giugno 2019, ha portato all’esecuzione di 6 misure cautelari di altrettanti cittadini tunisini, che in concorso con altri 4 connazionali ed un italiano -quest’ultimi deferiti in s.l. per i medesimi reati- sono ritenuti responsabili di aver costituito un sodalizio criminale dedito all’approvvigionamento e successivamente allo smercio di ingenti quantitativi di cocaina nel territorio litorale di Jesolo (VE), nello specifico nelle piazze della movida jesolana e lungo l’arenile durante l’arco serale e notturno. In particolare l’attività investigativa, condotta dal NORM della Compagnia di San Donà da luglio 2017 a ottobre 2018, è stata avviata a seguito dell’arresto in flagranza di reato di due indagati trovati in possesso di ovuli di cocaina ed ingenti quantità di denaro contante. Il seguito investigativo condotto con servizi di osservazione e pedinamento, analisi tecniche di tabulati telefonici e numerose escussioni testimoniali, ha fatto emergere 6.000 “cessioni” di sostanza stupefacente per uno smercio al dettaglio di circa 2kg di cocaina a settimana. Nel corso dell’indagine sono stati segnalati alla Prefettura di Venezia 50 soggetti quali assuntori abituali.

4. l’arresto, avvenuto a Mira il 14 febbraio 2020, di un cittadino veneziano il quale, durante un controllo stradale, veniva trovato con oltre un etto di cocaina. La successiva perquisizione presso l’abitazione ha permesso invece di scoprire una vera e propria “Santa Barbara”: 11 pistole, un fucile sovrapposto; un fucile a pompa; una mitraglietta con silenziatore; due fucili ad aria compressa; oltre 500 munizioni di vario calibro e 2 panetti di esplosivo al plastico, tutte illegalmente detenute. Inoltre venivano rinvenute 60 carte d’identità in bianco risultate provento di furto presso un comune della provincia veneziana ed oltre 2.000 marche da bollo per un valore complessivo di circa 35mila Euro.

5. l’arresto, avvenuto a Mestre il 25 maggio 2020, per “sfruttamento, induzione e favoreggiamento prostituzione ”, di una cittadina cinese, irregolare su territorio nazionale, con il contestuale deferimento in stato libertà per i medesimi reati di un connazionale, residente a Mestre. I Carabinieri di Mestre nel corso di questa indagine iniziata nel novembre 2019 hanno accertato la presenza in quel centro di una vera e propria casa di appuntamenti ove hanno avuto accesso centinaia di “clienti”, anche in piena fase di emergenza epidemiologica quando tutto il resto della città era chiuso e la mobilità individuale era fortemente limitata.

6. la denuncia in s.l., il 4 maggio 2020, di nr. 78 persone da parte della Stazione di Murano, soprattutto rumeni, per frode informatica.

I reati commessi nell’ultimo anno risultano complessivamente in calo (-12%), così come le rapine (-10%), i furti (-15%) e il contrasto ai reati legati agli stupefacenti (-6%). Tuttavia un Fenomeno in espansione anche quest’anno, sul quale sempre più viene posta particolare attenzione, nonostante un trend negativo complessivo su tutti i reati, è risultato ancora quello dei reati informatici con un incremento delle truffe on-line del 1%.

Due capitoli a parte meritano un breve approfondimento:
– l’analisi dei fenomeni durante il periodo del COVID. In questi mesi le chiamate al 112 sono state tantissime: 50.939. Nella quasi totalità dei casi si è trattato di richiesta di informazioni e chiarimenti sulle varie misure restrittive emanate nel corso dell’emergenza. I reati commessi hanno avuto un diminuzione complessiva (-12%), ma un drastico calo per alcuni in particolare: le rapine (-64%), i furti (-72%) e il contrasto ai reati legati agli stupefacenti (-22%). Fenomeno in espansione è risultato ancora quello dei reati informatici con un incremento delle truffe on-line del 4%.
– lo straordinario sforzo fatto da tutti gli appartenenti all’Arma lagunare, in tutte le sue articolazioni e specialità, durante l’emergenza dell’Acqua Alta eccezionale nei mesi di novembre e dicembre. A partire dalla serata del 12 novembre, con la messa in sicurezza delle persone che si trovavano sugli imbarcaderi e nelle varie parti della città, esposte alle straordinarie intemperie sviluppatesi in pochi momenti, i Carabinieri hanno aiutato e supportato la popolazione di Venezia e delle sue Isole senza alcun risparmio di energia, cercando di dimostrare tutta la vicinanza possibile ai cittadini, soprattutto ai più deboli e a chi era più in difficoltà.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Venezia in questo giorno di celebrazione del 206° Anniversario della Fondazione, rendono omaggio ai loro caduti di ogni tempo, ai colleghi che hanno perso la vita nel corso di quest’anno e, ricordando tutte le vittime, esprimono vicinanza e solidarietà a quanti hanno vissuto il dolore e la sofferenza.