Oggi è stata approvata in Commissione la relazione prodotta dall’Osservatorio Regionale dei Rifiuti di Arpav che trasmette, puntualmente, sia alla Regione che al Consiglio, un rapporto con i dati e gli indicatori di monitoraggio sui rifiuti (differenziati, indifferenziati o residui, urbani e speciali).
“Il nuovo rapporto – ha spiegato l’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin – conferma, nel 2020, nonostante la presenza del COVID-19, l’andamento positivo degli anni precedenti che è alla base della proposta del Piano dei rifiuti del Veneto ponendo la nostra Regione al primo posto in Italia rispetto alle altre Regioni: la raccolta differenziata, infatti, su base regionale, è oggi al 76, 1 per cento (+1,4 per cento rispetto all’anno precedente), rispetto ad un obiettivo nazionale del 65 per cento, con alcuni bacini che superano ampiamente anche l’obiettivo stabilito dalla bozza del nuovo Piano regionale: i due trevigiani (Sinistra e Destra Piave, nella loro totalità) e anche quello Bellunese, nonostante la particolarità del territorio, arrivando a punte superiori già oggi all’80 per cento. Solo il 4 per cento dei rifiuti, come segnala il rapporto, è finito in discarica e l’8 per cento in termovalorizzatore. Va evidenziato, inoltre, che emerge, sempre dal rapporto, un importante aumento del numero dei Comuni che attivano la raccolta domiciliare (più del 76 per cento) e che sempre più le amministrazioni comunali (oggi è il 43 per cento) puntano ad un pagamento commisurato alla propria produzione dei rifiuti”.
Il documento dell’Osservatorio registra anche che in Veneto si è raggiunta una quantità di rifiuto residuo pro capite da avviare a smaltimento pari a 109 kg/abitante/anno (dal 2019 al 2020 si è registrato un calo dell’8,5 per cento). “Un buon risultato – ha commentato Bottacin – se pensiamo che l’obiettivo del Piano vigente, raggiunto da 405 Comuni, si aggira ad uno smaltimento inferiore a 100 Kg/abitante/anno e che l’obiettivo del nuovo Piano in discussione è di arrivare a 80 Kg/abitante/annuo”. “E’ importante – ha detto l’Assessore – anche evidenziare come il costo medio del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per abitante, risulti in Veneto inferiore sia rispetto al servizio erogato nella Penisola che in altre Regioni del Nord: in Veneto il costo medio per residente equivale a 143 euro, mentre in Italia a 175 euro e nel Nord del Paese a 154 euro: un buonissimo risultato se si pensa che ben il 95 per cento della popolazione è servita opportunamente da almeno un centro di raccolta”.
“Il nuovo Piano in discussione – ha dichiarato l’Assessore Gianpaolo Bottacin – ci proietta a centrare uno dei nostri obiettivi principali e cioè quello di non aver più bisogno né di ampliare né di aprire una nuova discarica. Ci permette di non aver bisogno di un ulteriore termovalorizzatore (né incremento di potenzialità degli stessi rispetto a quanto già autorizzato oggi). Inoltre, entro il 2030, se continueremo di questo passo, potremmo raggiungere il totale abbandono del ricorso alla discarica”.
“Si ricorda, infine, – ha concluso l’Assessore – che la Regione del Veneto è sempre attenta e vicina alle amministrazioni locali. L’anno scorso, ad esempio, ha promosso due bandi a sostegno di interventi di adeguamento e/o manutenzione straordinaria degli esistenti centri comunali di raccolta di rifiuti urbani, al fine di migliorare la percentuale di raccolta differenziata (stanziamento 1.050.000 euro) e a sostegno di interventi di rimozione e smaltimento di rifiuti abbandonati, pericolosi e non pericolosi (stanziamento 1.290.000 euro)”.