Un bilancio da un lato molto positivo, dall’altro invece a tinte chiaroscure. E’ quello della Trevigiani Sangemini e della Zalf Euromobil Fior al Giro d’Italia Under23, giro concluso ieri sul Passo Fedaia e che ha registrato lo strapotere dei colombiani.

“Dieci più. E’ il voto che assegno alla Trevigiani Sangemini dopo l’ultima tappa del Giro d’Italia Under23 con arrivo a Passo Fedaia, ai miei ragazzi. Il decimo posto di Zana in classifica generale visto lo strapotere dei colombiani, non ha prezzo. Soddisfattissimo”. Così Renato Barzi, presente della Unione Ciclisti Trevigiani sotto il palco premiazioni del Passo Fedaia a Giro concluso. “Abbiamo dato il massimo. Incassato la vittoria forse più bella assieme a questa sul Fedaia dei colombiani, a Gaiole in Chianti con lo sterrato e indossando addirittura la maglia rosa e la maglia bianca con Fabio Mazzucco.E poi il settimo posto nella tappa con arrivo al’Aprica e la doppia scalata al Mortirolo di Filippo Zana. Direi di si, siamo molto soddisfatti”. Dello stesso avviso anche Angelo Baldini, euforico dopo il traguardo sulla Marmolada : “Abbiamo una di ottimo livello con i giovani Zana e Mazzucco, ma anche Gianni Pugi ha bene figurato in questo Giro d’Italia. Chiudiamo dieci giorni faticosi e impegnativi con la considerazione che, assieme al Cycling Team Friuli siamo l’unica squadra ad aver contrastato lo strapotere degli stranieri a partire dai colombiani e ovviamente agli inglesi che hanno dominato la prima parte di questo giro”. Ora le attenzioni sono tutte concentrate sui campionati italiani? “I giovani, in sei, correranno il tricolore under23 a Corsanico e la restante parte al tricolore elite. Poi si parte per Sibiu e il Giro di Romania, con i professionisti. Con il presidente Renato Barzi abbiamo già ragionato come impostare anche la prossima stagione agonistica”.
Un sei meno meno invece è quello che Luciano Rui da alla sua Zalf Euromobil Fior : “Deluso si e anche molto, ma del resto c’era poco da fare con corridori stranieri del calibro dei colombiani. Se si imposta un giro duro e sappiamo che arrivano i colombiani in grande forma, i team italiani hanno poco da stare allegri. Comunque per la Zalf il bilancio non è sul massimo. L’estromissione di Andrea Pierobon dalla gara dopo la tappa di Rosa – Falcade per la discussione in gara con il russo Rikunov ci ha tolto un corridore in grande forma. Salvo Gregorio Ferri che ha portato a compimento un buonissimo Giro d’Italia. Quarto nella tappa di Santa Sofia, la seconda del Giro d’Italia e poi secondo all’arrivo di Pescia, nella frazione più lunga di questa gara. Speravo facesse molto di più Edoardo Faresin, che lo scorso anno aveva vinto la maglia di miglior scalatore. Ma forse non avevamo la squadra giusta. O forse il Giro non era adatto come percorso ai miei corridori. Adesso pensiamo agli italiani. Un paio di corridori li mandiamo a provare anche il tricolore con i professionisti, come Marco Landi ad esempio. Si metteranno alla prova con un passo diverso da quello dei dilettanti”.