La parotite (comunemente nota anche come orecchioni) è una patologia provocata da un virus che può essere prevenuta con la vaccinazione, di solito somministrata ai bambini tra i 12 e i 15 mesi di età.

Parotite: cause e sintomi

Entrando nel dettaglio, questa malattia si diffonde attraverso la saliva: l’agente microbico, infatti, può infettare diverse parti del corpo ed in particolar modo le ghiandole salivari parotidee (che hanno il compito di produrre la saliva e che si trovano nella parte posteriore delle guance, tra l’orecchio e la mandibola).

Il sintomo più caratteristico è costituito dal dolore e dal gonfiore di tali ghiandole parotidee. Tuttavia, possono comparire anche: mal di testa, perdita di appetito, gonfiore sotto la lingua, sotto la mandibola o lungo la parte anteriore del torace.

Inoltre, in rari casi rari possono verificarsi anche: encefalite, nausea, vomito, stanchezza, infiammazione dei testicoli e sensibilità addominale nelle donne.

Contagio da orecchioni e rimedi

Il virus degli orecchioni si diffonde attraverso le gocce di liquidi che vengono espulse dal naso o dalla bocca, pertanto si può contrarre attraverso gli starnuti o la tosse. Tuttavia, di fatto ci si può contagiare anche utilizzando biancheria o bicchieri usati da una persona infettata.

La parotite non può essere trattata con gli antibiotici. Il medico, dunque, può prescrivere dei farmaci per abbassare la febbre e per alleviare il dolore e il gonfiore delle ghiandole parotidee.

Un ruolo centrale spetta all’alimentazione: chi è affetto da tale patologia, infatti, deve consumare cibi morbidi, bere liquidi ed evitare succhi di frutta acidi, come ad esempio quello d’arancia, di pompelmo o la limonata.