RadioVenetoUno1Parla sempre sorridendo, Roberto Ghizzo. Un tono rassicurante e affabulatore che accelera un po’ solo quando si discute di politica. Ma se il centro del discorso è la radio, la sua radio, esce fuori subito tutta la passione di quel ragazzino che 50 anni fa, vedendo il film Punto Zero, decise che quello sarebbe stato il suo destino.

Lui è il fondatore e il direttore di Radio Veneto Uno, emittente che copre un territorio ampio del Nord Est, fino alla Slovenia e alla Croazia, che ha sede a Treviso e che proprio in questi mesi compie i suoi primi 40 anni. “Quel primo giorno alla radio – racconta – c’era un misto di curiosità, di soddisfazione, di inconscio piacere nell’affrontare qualcosa di cui nemmeno ti rendevi conto. Volevamo fare informazione, un fascino discreto”.

Una strada già segnata nella testa, ma che doveva diventare realtà in quegli anni Settanta in cui non c’era nulla di simile. “Era un sogno – continua – di sognatori squattrinati. Siamo stati pionieri. Incoscienti, direi. Non sapevamo dove RadioVenetoUno3andare e dove saremmo arrivati. È stata una lenta inesorabile progressione”. Un amore, quello per la radio, che si somma presto a quello per la musica “tutta la buona musica, anche se quella classica ha avuto il suo peso: la quintessenza della qualità e della bellezza”.

Oggi Radio Veneto Uno è apprezzata soprattutto per il palinsesto musicale e le news locali, spesso usata lei stessa come fonte, ha 8 dipendenti e una redazione composta da 7 giornalisti professionisti “tutti giovani – dice Ghizzo – e con grande passione. Ragazzi eccezionali che hanno interpretato nel migliore dei modi le mie semplici indicazioni. Il resto è solo frutto e merito del loro lavoro, delle loro intuizioni”. Alla radio, nel tempo, si sono aggiunte le nuove tecnologie e un sito internet articolato e sempre aggiornato.

C’è spazio anche per la politica. “Io sono cittadino italiano – dice – ma sono di nazionalità veneta. Auspico che si possa ritornare all’economia reale, l’economia del lavoro, l’economia del risparmio. Siamo arrivati al benessere lavorando e risparmiando. Io mi richiamo alla prima vera grande repubblica socialista, liberale, democratica e progressista. Questa è la mia sinistra”.RadioVenetoUno2

Ma non è solo la tecnologia a cambiare il volto di Radio Veneto Uno. “In questi anni – continua il direttore – abbiamo cercato di fare la nostra parte dal punto di vista della cultura. Abbiamo avuto la fortuna di incrociare un grande maestro, Giorgio Sini: con lui è emersa la necessità di portare la cultura in mezzo alla gente”.

Tante le energie e le risorse che si impiegano su questo fronte, energie però che portano frutti speciali: eventi, a ingresso libero, in luoghi particolari – “piccoli gioielli, come la Chiesa di San Vigilio a Col San Martino, che neanche sappiamo di avere” – che trovano un pubblico colto, attento, competente oltre che numeroso. “Per smetterla – conclude Ghizzo – di misurare la cultura solo da quanti Mercedes o I-Phone abbiamo in casa. La voglia, la necessità di cultura è stata una sorpresa incredibile”.

Chiara Semenzato

I frutti speciali della radio

I Solisti di Radio Veneto Uno: è questo uno dei frutti speciali dell’emittente fondata da Ghizzo. Un’orchestra da camera di altissimo livello per portare la musica classica in mezzo alla gente. Tra le iniziative più riuscite il Prosecco Classic Festival, dedicato quest’anno al centenario della Grande Guerra, iniziato il 23 maggio a Giavera del Montello nel cimitero britannico con un concerto alla presenza del Console onorario. Altro palcoscenico di prestigio, Bruxelles: il 16 e il 17 giugno scorsi i Solisti hanno suonato al Parlamento europeo, nell’esclusiva Yehudi Menuhin Area, e all’Ambasciata italiana.

Tutte le info: www.venetouno.it