A tre anni e mezzo dall’avvio del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 la Regione Veneto ha già liquidato 392 milioni agli agricoltori, pari ad oltre il 33 per cento dei 1169 milioni del ‘pacchetto’ dei fondi Ue per l’agricoltura e lo sviluppo del settore primario. A fine aprile risultavano già finanziate 31.964 domande , per una spesa concessa di oltre 720 milioni di euro, pari al 61,5 % del totale. “Un risultato di grande efficienza e tempestività – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura – certificato dal Comitato di sorveglianza e già comunicato alle autorità europee, che testimonia la capacità programmatoria della Regione e la buona gestione amministrativa dell’Agenzia regionale peri pagamenti in agricoltura”.
Nei giorni scorsi il Comitato di Sorveglianza ha dato, inoltre, via libera ad una proposta di modifica al Psr veneto presentata dall’Autorità di gestione. Le modifiche riguardano il recepimento di alcuni aggiornamenti normativi intervenuti a livello nazionale ed europeo, in particolare con l’adozione del Regolamento UE 2393 avvenuta a dicembre 2017 e la rimodulazione finanziaria per l’ottimizzazione delle risorse programmate e la loro assegnazione sulla base delle priorità, in coerenza con la strategia del Programma. Lo scopo è quello di continuare a garantire il miglior funzionamento del Programma, tenendo conto delle evidenze emerse durante il primo periodo di attuazione.
“Lo spostamento di risorse (a saldo zero) tocca dieci misure del Programma di sviluppo rurale e ammonta complessivamente a circa 40 milioni di euro – rende noto l’assessore – Si tratta di una modifica finanziaria di impatto ridotto rispetto all’ammontare complessivo del programma che sfiora il miliardo e 200 milioni, ma è significativa per il suo duplice obiettivo: incrementa il sostegno agli investimenti dei giovani agricoltori e assicura maggior supporto agli agricoltori impegnati a fronteggiare i cambiamenti agro-climatico-ambientali e ad investire nell’agricoltura biologica”.
Il Comitato di sorveglianza ha inoltre preso in esame l’aggiornamento dei criteri di selezione delle domande di aiuto per dodici tipi d’intervento, riferiti alle misure per la formazione, la consulenza aziendale, gli investimenti materiali, lo sviluppo delle aziende, il rinnovamento dei servizi nelle zone rurali e i pagamenti agro-climatico-ambientali.
Ricevuto l’assenso dei rappresentanti dei soggetti economici istituzionali e sociali, il nuovo testo del Programma di sviluppo rurale del Veneto sarà ora sottoposto alle verifiche e alle osservazioni della Commissione europea, prima di poter essere approvato definitivamente dalla Giunta regionale.