Guardia di Finanza di Venezia
Guardia di Finanza di Venezia (immagine di repertorio)

È stato sottoscritto oggi a Palazzo Balbi, primo in Italia, un protocollo di intesa tra la Regione del Veneto e la Guardia di Finanza al fine di favorire lo scambio di informazioni in relazione agli interventi finanziati del PNRR. In calce le firme del Presidente, Luca Zaia, e del Comandante regionale, generale Giovanni Mainolfi.

Il documento – il cui obbiettivo è assicurare un flusso reciproco di notizie utili e di dati al fine di una maggiore efficacia nel perseguimento dei rispettivi fini istituzionali – è mirato a favorire tutte le misure volte a prevenire, ricercare e contrastare le violazioni degli interessi economici-finanziari connessi alle misure di sostegno e i finanziamenti che possono verificarsi a danno dell’Unione Europea, dello Stato e delle Regioni e degli Enti locali.

“Quando si parla di risorse a disposizione – sottolinea il Presidente Zaia – è giusto che ci sia una leale collaborazione tra le istituzioni per dare un modo all’avvio di un processo affinché le opportunità siano realmente oggetto e di investimento e crescita per il paese. Non si tratta di diffondere ansia ma di tutelare le persone per bene. Questo accordo è un’esperienza unica nel panorama nazionale e ringrazio il generale Mainolfi di avere accettato questo percorso, consentendoci di essere i primi a fare una cosa del genere. Dei 229 miliardi di euro che rappresentano la partita nazionale del PNRR, almeno 25 sono quelli per investimenti nel Veneto. Una regione in cui si intrecceranno un sacco di risorse, a cominciare da quelle per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. Il nostro obbiettivo è mettere in atto tutto quanto è possibile affinché queste risorse prendano il corso della legalità”.

“L’idea del protocollo è quella di fare un percorso insieme nell’ottica della trasparenza – prosegue il Governatore -. Un percorso fondamentale anche perché come Regione puntiamo a qualcosa di più dei 25 miliardi. Sono certo, infatti, che non tutte le comunità saranno in grado di investire tutte le risorse messe in campo e, alla fine, ci sarà un salvadanaio nazionale dove altri potranno andare ad attingere. PNRR per noi significa pensare progetti di altissimo livello, come le idee progettuali che le nostre università venete stanno già sfornando, così come anche le nostre imprese. Per noi è fondamentale puntare ad assicurarci che le risorse che sono della comunità siano investite in nome e per conto della comunità”.

La durata del protocollo è prevista fino al completamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2026.