La Polizia di Frontiera in azione all'Aeroporto Marco Polo di Tessera - foto di repertorio
La Polizia di Frontiera in azione all'Aeroporto Marco Polo di Tessera - foto di repertorio

Intensa e proficua è stata l’attività della Polizia di Frontiera di Venezia nel corso della stagione estiva ormai quasi giunta al termine.

In particolare, a partire dal mese di giugno l’Aeroporto Marco Polo di Venezia ha registrato una forte ripresa nel numero dei passeggeri provenienti sia da area Schengen che Extra-Schengen, per un incremento totale di oltre il 30% rispetto ai dati relativi all’inizio dell’anno e, più in generale, rispetto alle statistiche registrate nel corso del precedente anno.

Come noto lo scalo aereo di Venezia è il terzo in Italia per importanza e per il ruolo di collegamento con altri scali internazionali; l’attività della Polizia di Frontiera, costante ed incisiva, oltre ad occuparsi della vigilanza all’interno e all’esterno dell’aeroporto è rivolta al contrasto di tutte quelle condotte criminose tipiche della zona di frontiera, quali i reati inerenti alla frode documentale, l’immigrazione illegale e i reati ad essa connessi, provvedendo qualora emergano in capo ai passeggeri, a dare esecuzione agli ordini di carcerazione emessi sia dall’Autorità Giudiziaria Nazionale sia in ambito internazionale.

L’analisi dei dati relativi all’ultimo trimestre dell’anno corrente conferma la complessità dei compiti nel contrasto ai reati maggiormente rilevati in questa zona di frontiera.

La quotidiana attività condotta dagli operatori della polizia di frontiera ha portato all’arresto di 21 soggetti (di cui 7 per il reato di falso documentale), alla denuncia in stato di libertà di 67 passeggeri (di cui 19 per frode documentale), all’acquisizione di 180 denunce a un totale di 64 respingimenti.

Sotto il profilo sanzionatorio sono state erogate 12 sanzioni a carico dei vettori aerei, 10 per violazione del Codice della Navigazione e 2 sanzioni ex art. 15 TULPS.

Infine, due particolari episodi degni di nota, hanno condotto alla emissione di provvedimenti di allontanamento nei confronti di soggetti poi segnalati alla Questura ai fini dell’emissione di un ‘daspo urbano’ misura a tutela della sicurezza pubblica, della vivibilità della città e del decoro urbano.