Ha appeso il cappello al chiodo, non senza versare qualche lacrima di commozione nel suo ultimo giorno di servizio, giovedì 30 aprile scorso, negli uffici del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, in via Cappelletto a Mestre. 

Lui è l’Ispettore Superiore Piccolo Patrizio, classe 1960, toscano di origine ma veneziano di adozione. Da 35 anni appartenente alla Polizia di Stato con l’uniforme indossata h24, dato che la sua presenza è stata, negli anni, costante e sempre pronta ad esserci nei momenti in cui c’era bisogno di lui quale sottufficiale competente e risolutore. 

Responsabile della Seconda Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia (Ufficio competente per l’intero Veneto), da anni coordinava l’attività giudiziaria connessa ai fenomeni criminali di tipo predatorio sulla rete come le truffe on line, le frodi informatiche e i fenomeni di clonazione di mezzi di pagamento informatici (bancomat e carte di credito in particolare). Attività modernissime e proiettate nello spazio virtuale. E pensare che il primo passo all’interno di una caserma della Polizia di Stato l’Ispettore Piccolo lo aveva compiuto nel lontano 1985, quando varcava l’ingresso della Scuola Allievi Agenti di Trieste per il previsto corso di formazione per Agenti di Polizia. Poi venne subito assegnato alla Polizia Postale di Venezia, all’epoca collocata presso gli uffici P.T. di Venezia “Fontego dei Tedeschi”, proprio accanto al celebre Ponte di Rialto. Una Polizia Postale molto diversa da quella di oggi, con competenze prevalenti nel campo della scorta valori e denaro sui convogli postali, nonchè vigilanza antirapina agli uffici postali della provincia. Non a caso, erano gli anni in cui imperversava la Mala del Brenta, che si finanziava con assalti e rapine a mano armata. 

Nel 1992 l’Ispettore Piccolo vince il concorso interno per Sovrintendente e, una volta rientrato di nuovo alla Polizia Postale a Venezia, diventa il responsabile della Squadra di Polizia Giudiziaria: le sue competenze, a questo punto, si ampliano andando a coprire anche gli illeciti penali e amministrativi connessi alle comunicazioni radio (CB, licenze per radio amatori, ponti radio), fino a diventarne un vero esperto.

Nel 1995, a seguito del riordino delle carriere, diviene Ispettore e si occupa inoltre di violazione e sottrazione di corrispondenza, falsificazione di assegni postali e bancari, violazione del diritto d’autore. 

Infine, dopo aver frequentato un corso di specializzazione presso la scuola di Polizia Postale di Genova, si è specializzato in “Reti di Telecomunicazioni e Protocolli Internet”. 

Tra le tantissime attività svolte e portate a termine dall’Ispettore Piccolo (per le quali è stato insignito di tre Encomi e sei Lodi), anche il recupero di circa 6 quintali di posta sottratta al circuito postale nel 2017: un’attività rimasta “unica” in tutto il territorio nazionale. Il contrasto alle frodi online messo in campo da Piccolo ha permesso negli anni di recuperare milioni di euro che altrimenti sarebbero andati nelle mani dei truffatori.

Per tutto il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni del Veneto e per tutti i suoi colleghi sarà una perdita significativa, ma tutti i suoi “uomini” sono consapevoli che l’Ispettore Piccolo saprà trovare nuovi stimoli nella nuova vita che lo aspetta.